Il prezzo dell’Oro continua ad attrarre flussi verso beni rifugio nonostante le incertezze commerciali e le tensioni geopolitiche.
Il prezzo dell’Oro consolida la sua propensione rialzista nella prima sessione europea di venerdì, rimanendo sopra il livello chiave dei 4.300 $ e avviandosi verso la nona settimana consecutiva di guadagni. Il clima sui mercati globali rimane teso, con gli investitori che si rifugiano nei beni sicuri in seguito alle nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, alle incertezze geopolitiche e al prolungato shutdown del governo statunitense, che sta iniziando a pesare sull’attività economica.
L’avversione al rischio è chiaramente percepibile dal calo generalizzato degli indici azionari mondiali e dal rafforzamento dei flussi verso i metalli preziosi. In questo contesto, l’Oro continua a essere sostenuto dalle aspettative di una Federal Reserve più accomodante, che secondo gli operatori effettuerà due ulteriori tagli dei tassi d’interesse entro la fine dell’anno.
Le tensioni tra Washington e Pechino si sono intensificate nelle ultime settimane, dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di portare al 100% i dazi sulle importazioni cinesi, in risposta alle nuove restrizioni imposte da Pechino all’esportazione di terre rare, risorse strategiche per l’industria tecnologica e militare. Entrambe le potenze hanno inoltre annunciato l’introduzione di tariffe portuali reciproche sulle navi commerciali, alimentando i timori di una guerra commerciale a tutto campo che potrebbe rallentare la crescita globale. Questo scenario di tensione ha aumentato la domanda di beni rifugio come il metallo giallo, spingendolo a formare un nuovo storico.
Sul fronte geopolitico, la Russia ha intensificato i bombardamenti contro le infrastrutture energetiche ucraine, colpendo più di sette regioni nell’est del Paese. Allo stesso tempo, Trump ha annunciato che incontrerà Vladimir Putin a Budapest per discutere una possibile soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. Tuttavia, il mercato rimane scettico su un esito positivo, e i rischi geopolitici continuano a favorire la fuga verso il metallo giallo.
Al momento della scrittura, il prezzo dell’Oro si attesta a 4.337,965 $, in rialzo dello 0,27%, e continua a mostrare un solido momentum rialzista che perdura ormai da diverse settimane. Una chiusura decisa sopra la soglia chiave dei 4.300 $ confermerebbe la forza dei compratori, aprendo la strada verso il prossimo obiettivo di breve periodo posto in area 4.400 $.
Sul fronte opposto, i ribassisti restano in attesa del momento opportuno per tornare a esercitare pressione sul metallo giallo. Una rottura sotto il supporto cruciale dei 4.200 $ rappresenterebbe un primo segnale di debolezza, con la possibilità di un’estensione del calo verso il livello psicologico dei 4.000 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.