La spinta rialzista dell’economia cinese sta portando una ventata di aria fresca al Petrolio WTI. Ma per quanto tempo la debolezza del dollaro USA aiuterà i rialzisti?
Il prezzo del Petrolio WTI ha trovato un buon supporto nella giornata odierna dopo la reazione positiva di ieri a seguito del significativo calo delle scorte di greggio come pubblicato dall’ultimo rapporto settimanale EIA. Il movimento al rialzo di oggi dell’Oro nero è stato spinto dalla Cina, la quale ha ribadito la propria intenzione di puntare ad un forte rialzo della propria economia nel 2023, aiutando così a rivedere al rialzo il lato della domanda di Petrolio WTI.
La Cina, essendo il più grande consumatore ed importatore mondiale di greggio, naturalmente fa oscillare la quotazione nel suo complesso a seconda dello stato della sua economia. Mentre il COVID rimane comunque una mina vagante, e se le autorità cinesi riuscissero a controllare efficacemente la situazione del virus, i mercati potrebbero davvero mantenere livelli più elevati di propensione al rischio, dando di conseguenza all’Oro nero un po’ di sostegno contro i timori di recessione globale.
Guardando uno dei catalizzatori principali del WTI, il dollaro americano, il recente rilascio positivo del PIL statunitense (3,2% vs 2,9%) potrebbe pesare sulla quotazione dell’Oro nero nel breve termine.
Altro fattore importante è determinato dalle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, il quale ha portato ad una diminuzione di queste (216K vs 222K) che probabilmente porterà a breve un aumento della domanda di dollaro americano e di conseguenza portare ad un forte calo del prezzo del Petrolio WTI, il cui cambio spot è denominato in dollari.
Nel medio/lungo termine sta pensando ancora il possibile inizio di una fase di recessione, la quale storicamente incide negativamente sull’Oro nero.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 79,30 $, in rialzo dello 0,86% ma in procinto di iniziare una correzione dopo gli ultimi rilasci dei dati macroeconomici statunitensi. Sta lentamente prendendo forza il dollaro americano e non si deve escludere un raggiungimento del limite superiore dell’area di demand a 77,03 $.
Successivamente resta da vedere come chiuderà la settimana di trading prenatalizio poiché una chiusura all’interno o sotto l’ara di demand determinerebbe probabilmente la ripresa del movimento short di medio/lungo termine e il possibile raggiungimento per fine anno del livello annuale 70,61 $. Al contrario, un posizionamento sopra l’area di demand, il Petrolio WTI potrebbe tentare per fine anno di raggiungere gli il livello tondo degli 82 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.