Il Petrolio WTI ritorna sotto gli 80 $. La domanda debole torna in gioco poiché l’aumento dei rendimenti obbligazionari rischia di ritardare il taglio iniziale dei tassi da parte della FED.
Il prezzo del Petrolio WTI si è abbassato notevolmente, scendendo sotto gli 80 $ al barile. La pressione ribassista è stata innescata dalle attività frenetiche nel mercato obbligazionario statunitense, dove i trader hanno rivisto al rialzo le loro aspettative di rendimento, ampliando il divario tra il dollaro americano e le altre valute principali. Ciò ha avuto un impatto negativo sui mercati azionari globali e ha aumentato la forza del dollaro, che ha ulteriormente penalizzato il prezzo dell’Oro nero.
La debolezza del dato sul Prodotto Interno Lordo (PIL) degli Stati Uniti ha aggiunto ulteriore pressione. La lettura più debole del previsto suggerisce un possibile rallentamento della crescita economica statunitense, alimentando le preoccupazioni che il consumo possa essere influenzato negativamente dai livelli di prezzo attuali.
L’acquisizione di Marathon Oil da parte di ConocoPhillips per 22,5 miliardi di dollari evidenzia un’importante consolidamento nel settore, che potrebbe avere implicazioni significative per il mercato dell’Oro nero a lungo termine. Questo tipo di fusioni e acquisizioni può portare a un maggiore controllo sull’offerta di greggio, potenzialmente stabilizzando i prezzi nel tempo.
Parallelamente, il calo delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Ucraina sta riducendo uno dei principali fattori di rischio che aveva sostenuto i prezzi del Petrolio WTI nei mesi scorsi. La diminuzione delle incertezze geopolitiche può portare a un ambiente di mercato più prevedibile, ma anche a una minor premura per l’Oro nero come asset difensivo.
Comunque, occorre tener conto che il Petrolio WTI rimane ancora sotto pressione a causa di una congiunzione di fattori economici, geopolitici e di mercato che suggeriscono un percorso difficile per i prezzi nei prossimi mesi.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 79,27 $, in ribasso dello 0,38% ed in pieno test per un rimbalzo dall’area di demand 78,09/78,52 $ che porterebbe i tori del greggio a considerare una ripresa della tendenza rialzista di breve termine che però deve far fronte al primo ostacolo (e target) rappresentato dal livello psicologico degli 80 $.
Al ribasso, gli orsi cercheranno di chiudere almeno sotto i 78,50 $ per iniziare a dare una continuazione del movimento ribassista di brevissimo termine, il quale ha come obiettivo principale il livello chiave dei 77 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.