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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Il greggio continua la salita

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jun 27, 2018, 13:30 UTC

I prezzi del petrolio continuano la salita sui timori che il deficit di mercato causato da Iran, Venezuela e Libia non verrà colmato dall'aumento di Arabia Saudita e Russia.

Crude Oil Petrolio

Altra giornata estremamente positiva per il petrolio, dopo la bella chiusura di ieri che ha portato il WTI sopra la soglia dei 70 dollari al barile. Ad apertura dei mercati americani, il West Texas Intermediate guadagna oltre il punto percentuale attestandosi sui 71,2 dollari al barile, mentre il Brent di Londra guadagna lo 0,6 percento a quota 76 dollari e 60 cent. Lo spread WTI/Brent si porta sui 5 dollari e mezzo sui future di Agosto, anche se per Dicembre 18 siamo ancora sugli 8 dollari di differenza.

Il petrolio è salito ieri dopo l’annuncio da parte del Dipartimento di Stato Americano che avrebbe chiesto ai paesi alleati degli Stati Uniti di portare a 0 le importazioni di petrolio dall’Iran. Un funzionario di stato iraniano ha risposto oggi in via ufficiosa che rimuovere il petrolio iraniano entro Novembre è impossibile. “L’Iran esporta in totale 2,5 milioni di barili al giorno di greggio e condensato, distribuendolo facilmente; eliminarlo in un periodo di pochi mesi è impossibile” ha detto il funzionario.

Trump ha ordinato la reimposizione delle sanzioni statunitensi contro Teheran che sono state sospese in base all’accordo. Una delegazione statunitense visiterà il Medio Oriente la prossima settimana per spingere i produttori del Golfo a garantire le forniture globali di petrolio mentre l’Iran verrà tagliato fuori dal mercato allorquando le sanzioni statunitensi verranno ripristinate il 4 Novembre, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato.

Gli operatori di mercato prevedono che le perdite sul mercato globale derivanti dai problemi riscontrati in questi tre paesi produttori, ovvero Venezuela, Libia e Iran, potrebbero superare i 2 milioni di barili al giorno entro la fine dell’anno, oltrepassando di gran lunga gli aumenti previsti dai pochi produttori OPEC e non OPEC con capacità inutilizzata.

Lo stato delle forniture globali di petrolio è francamente molto precario , e probabilmente in una condizione peggiore rispetto alla rivolta araba di sette anni fa. I prezzi più alti potrebbero essere l’unico modo per frenare la domanda se gli approvvigionamenti falliscono. I commercianti sospettano anche che non si possa pretendere molto altro da Arabia Saudita e Russia. Il previsto aumento di 1 milione di barili al giorno consumerà la gran parte di barili che possono portare sul mercato rapidamente. Mentre l’Arabia Saudita ha affermato con sicurezza di avere almeno 2 milioni di barili al giorno di capacità inutilizzata, non tutti soddisfano la definizione rigorosa di produzione prontamente disponibile. Per almeno la metà dei loro barili aggiuntivi “aprire i rubinetti” significa in realtà trivellare pozzi e mettere i campi sotto sforzo in una stima per gli analisti dilagante da 6 a 12 mesi. La questione, che è sentita più intensamente a Riyadh quando il regno è stato messo sotto pressione dal presidente Trump per abbassare i prezzi, è stata mostrata in modo brutale martedì. Secondo un rapporto, l’ Arabia Saudita potrebbe portare la produzione a un record vicino agli 11 milioni di barili al giorno entro luglio – un livello che potrebbe far aumentare la produzione, da soli, di quasi 1 milione di barili al giorno per assicurarsi che il mercato ottenga il messaggio.

Ieri sera il report settimanale dell’API ha mostrato un ulteriore calo delle scorte di crude oil e di Cushing. Le previsioni EIA sono dunque state riviste in base al grosso calo stimato dall’API. Fra un ora circa ci sarà la pubblicazione del dato

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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