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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – I dati EIA danno la carica ai tori

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jun 28, 2018, 12:27 UTC

Dopo i dati EIA di ieri e la corsa del WTI, i tori quest'oggi se la prendono comoda stando a riposo, pronti a prendere profitto

piattaforma crude oil

Il petrolio si appresta a chiudere una delle migliori settimane del 2018 in termini di performance all’attivo; i guadagni si attestano di quasi 10 dollari in più rispetto alla chiusura della scorsa settimana prima del meeting del OPEC. A circa un ora dall’aperta di Wall Street il WTI  perde lo 0,3% scambiando sopra i 72,5 dollari al barile, mentre il Brent guadagna lo 0,45%.

È notizia di poco fa che il Ministro del petrolio indiano ha chiesto alle compagnie nazionali di prepararsi per una “drastica riduzione o zero” delle importazioni di petrolio iraniano a partire da Novembre; questo quanto riferito da fonti del settore ed è il primo segno che New Delhi sta rispondendo ad una pressione degli Stati Uniti, che chiedono di tagliare i ponti commerciali con l’Iran.

L’India in passato ha affermato di non riconoscere le restrizioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti e di seguire invece le sanzioni che vengono imposte all’unanimità dalle Nazioni Unite. Ma le fonti del settore dicono che l’India, il più grande acquirente del petrolio iraniano dopo la Cina, sarà costretta a prendere provvedimenti per proteggere la sua esposizione al sistema finanziario statunitense, secondo la Reuters.

Sempre quest’oggi la “International Energy Agency” ha diramato i dati ufficiali di crescita della domanda di petrolio avutasi nel 2017. La domanda mondiale di petrolio è aumentata di 1,6 a (o 1,5 m di barili al giorno) nel 2017, molto superiore al tasso medio annuo di 1s visto negli ultimi dieci anni.

Previsioni

I dati sulle scorte di ieri, divulgati dalla “Energy Information Administration” hanno invece dato nuova spinta ai prezzi del greggio che sono saliti oltre le aspettative, con il WTI che è andato nuovamente al re-test della resistenza in area 73 dollari al barile. Anche questa volta i tori sono stati respinti e ci si aspetta in queste ultime ore di contrattazioni del mese di Giugno una presa di profitto da parte degli operatori di mercato. Sarebbe in questo modo giustificato oggi la differenza di performance fra WTI e Brent.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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