Mercoledì il prezzo dell'oro potrebbe essere influenzato dalla decisione di politica monetaria della banca centrale europea, dal report USA sull'inflazione al consumo e dal rilascio dei verbali di politica monetaria della Federal Reserve.
Mercoledì i future sull’oro sono in ribasso, poco prima dell’apertura della sessione regolare; i prezzi sono sostenuti da un dollaro USA più debole e dal calo dei rendimenti del Tesoro, mentre vengono frenati dalla solidità dei mercati azionari statunitensi e dall’incertezza generale in vista dell’uscita del report USA sull’inflazione al consumo e dei verbali Fed, previsti a sessione avanzata.
Alle 10.10 GMT l’oro Comex in scadenza a giugno si attesta a $ 1.308,30, praticamente invariato.
Martedì il metallo prezioso si rafforzava in seguito all’indebolimento del dollaro USA per il report del Fondo monetario internazionale (FMI) che alimentava i timori di un rallentamento economico globale. Il FMI ha tagliato le previsioni di crescita globale per il 2019 al 3,3 percento, la crescita più lenta dal 2016 e dalla precedente proiezione di gennaio che si attestava al 3,5 percento. Il FMI ha aggiunto che prevede, del resto, un’espansione dell’economia del 3,6% nel 2020.
“I rischi complessivi fanno comunque pensare a un trend negativo”, ha detto il Fondo monetario internazionale. “La mancata risoluzione delle divergenze e il conseguente aumento delle barriere tariffarie oltre quanto previsto porterebbe a un maggior costo dei beni di importazione, dei beni capitali e a prezzi più elevati per i consumatori finali.”
“L’incertezza della politica commerciale e le preoccupazioni per eventuali escalation e rappresaglie commerciali ridurranno gli investimenti delle imprese, interromperanno le catene di approvvigionamento e rallenteranno la crescita della produttività”, secondo il FMI. “Le prospettive negative che ne risulterebbero per per la redditività aziendale potrebbero intaccare lo stato d’animo dei mercati finanziari e frenare ulteriormente la crescita”.
Mercoledì il prezzo dell’oro potrebbe essere influenzato dalla decisione di politica monetaria della banca centrale europea, dal report USA sull’inflazione al consumo e dal rilascio dei verbali di politica monetaria della Federal Reserve.
Si prevede che mercoledì la banca centrale europea (BCE) si manterrà in stand-by, prendendosi una pausa dalla recente decisione di attuare ulteriori misure di stimolo. È probabile che i responsabili BCE discutano le speculazioni di mercato in merito agli ulteriori ritardi del loro primo rialzo dei tassi post-crisi e sugli effetti collaterali di anni di tassi negativi.
L’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti dovrebbe aumentare dello 0,3%. L’IPC core dovrebbe essere aumentato dello 0,2%. Secondo i trader l’aumento della benzina è il fattore che ha influenzato maggiormente l’inflazione.
I trader cercheranno informazioni su quanto sia diventato accomodante il FOMC e se i policy maker abbiano discusso o meno la possibilità di un taglio dei tassi più avanti nell’anno; andranno anche alla ricerca di ulteriori dettagli sui piani della Fed relativi al proprio bilancio. Gli investitori cercheranno anche eventuali commenti dei membri della Fed sull’indebolimento dei dati economici e se vedono una tendenza a svilupparsi nei dati. Nel complesso, i verbali dovrebbero essere accomodanti, ma potrebbero essere già stati prezzati sul mercato.
Il metallo prezioso potrebbe aumentare se i verbali della Fed dovessero rivelarsi più accomodanti del previsto.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.