Il cambio euro dollaro si riprende dai minimi e torna sopra 1,1730, ma resta confinato in un range ristretto. Ora i trader attendono i dati USA per capire la direzione da prendere.
Il prezzo dell’euro dollaro ha registrato moderati guadagni nella sessione di venerdì, scambiando intorno a 1,1735 dopo essere rimbalzato dai minimi di 1,1683 toccati ieri. La debolezza del dollaro statunitense, legata sia all’incertezza sulla politica monetaria della Federal Reserve che alla chiusura parziale del governo statunitense, ha consentito al fiber di mantenersi in area positiva, nonostante i dati misti provenienti dall’Eurozona.
L’attività del settore dei servizi ha mostrato segnali incoraggianti. In Italia e Spagna gli indici PMI hanno superato le attese, mentre in Germania si è registrata una crescita leggermente inferiore alle previsioni. In Francia, invece, il settore ha proseguito la contrazione. Nel complesso, l’indice composito dei servizi della regione si è attestato al 51,3%, in lieve revisione al ribasso rispetto al 51,4 stimato in precedenza, ma comunque al livello più alto da gennaio. Questo risultato rafforza l’idea che l’economia dell’Eurozona stia mostrando resilienza nella fase finale del terzo trimestre.
Negli Stati Uniti, il sentiment è stato influenzato dai dati del mercato del lavoro. I tagli di posti di lavoro pubblicati ieri hanno mostrato un calo dei licenziamenti a settembre, ma anche un netto ridimensionamento dei piani di assunzione, scesi ai livelli più bassi dal 2009. Questo evidenzia un deterioramento delle prospettive occupazionali, fattore che potrebbe sostenere le attese di ulteriori tagli dei tassi da parte della FED.
A complicare il quadro, la chiusura parziale del governo USA ha bloccato la pubblicazione del rapporto mensile sulle buste paga non agricole (NFP), atteso per oggi. Questo vuoto di dati ufficiali priva i mercati di un riferimento chiave per valutare la forza del mercato del lavoro statunitense e lascia i trader più dipendenti dai discorsi dei funzionari della FED e dagli indici PMI.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1735, in rialzo dello 0,16% e all’interno di un range ristretto tra i due livelli annuale 1,1655 e 1,1759 da più di una settimana. Dal punto di vista operativo, un forte movimento rialzista verrebbe visto solo a seguito da un consolidamento sopra il livello annuale 1,1759, con il livello psicologico 1,1800 e la resistenza 1,1850 a rappresentare i due obiettivi LONG.
Viceversa, una chiusura sotto il livello annuale 1,1655 permetterebbe agli orsi di aumentare le loro posizioni e spingere l’euro dollaro prima verso il livello chiave 1,1600 e successivamente il livello annuale 1,1554.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.