Il cambio euro dollaro continua a guadagnare terreno per il terzo giorno consecutivo, sulla scia delle speranze di un accordo di pace in Ucraina.
Il prezzo dell’euro dollaro prosegue il suo recupero per la terza seduta consecutiva, spinta da un contesto macroeconomico favorevole alla valuta unica e da un crescente indebolimento del dollaro statunitense. Giovedì mattina, il fiber si consolida sopra 1,1660 nella sessione europea, consolidando i guadagni dopo un rialzo dello 0,7% registrato mercoledì.
Il rafforzamento del fiber è in parte attribuibile alle notizie positive sul fronte geopolitico: il recente incontro tra l’inviato USA Witkoff e il presidente russo Putin è stato accolto con favore dal presidente Donald Trump, alimentando le aspettative di un possibile vertice di pace tra Russia e Ucraina. Questo sviluppo ha migliorato il sentiment globale, favorendo un ritorno dell’appetito per il rischio e sostenendo le valute cicliche come l’EURO.
Al tempo stesso, il dollaro statunitense continua a mostrare segnali di debolezza. I recenti dati macroeconomici americani, inclusi i deludenti numeri sull’occupazione e l’ISM dei servizi, hanno rafforzato le aspettative che la Federal Reserve possa avviare un ciclo di tagli dei tassi d’interesse già a partire da settembre. Le probabilità implicite sui mercati future indicano che gli investitori scontano con crescente convinzione almeno due interventi espansivi entro la fine dell’anno.
A indebolire ulteriormente la fiducia nel dollaro statunitense contribuiscono le incertezze politiche: Trump dovrebbe nominare un nuovo membro per il consiglio direttivo della FED, e secondo indiscrezioni, si tratterebbe di un suo stretto alleato. Questo scenario alimenta dubbi sull’indipendenza della Banca Centrale statunitense, accentuando la pressione ribassista sulla valuta americana.
Dal punto di vista del calendario economico, l’attenzione sarà rivolta alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.
Attualmente il cambio euro dollaro quota 1,1668, in lieve rialzo dello 0,07%. I tori sembrano impegnati in una fase di consolidamento sopra il livello annuale di 1,1655, dove qualora tale consolidamento venisse confermato, è probabile un’accelerazione al rialzo verso l’importante resistenza di 1,1700 (livello chiave), ultimo ostacolo prima del target principale posto a 1,1759, livello annuale.
Al contrario, una chiusura giornaliera al di sotto del livello annuale 1,1655 aprirebbe la strada a una nuova pressione ribassista da parte degli orsi, con probabile discesa prima verso il supporto tecnico di 1,1600 e successivamente verso il livello annuale di 1,1554.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.