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EUR/USD prende un po’ di respiro grazie ai dati positivi sul PMI che contribuiscono a rallentare la spinta ribassista

Da:
Colin First
Aggiornato: Apr 24, 2018, 07:10 UTC

Gli investitori prevedono un ulteriore calo dell’euro alla luce di un improvviso aumento di domanda di opzioni put sull'euro

EUR/USD prende un po’ di respiro grazie ai dati positivi sul PMI che contribuiscono a rallentare la spinta ribassista

EUR/USD ha iniziato la settimana su una nota ribassista scendendo a un nuovo minimo in sette settimane, in scia al rialzo di tassi di rendimento dei titoli del tesoro Usa. Gli investitori prevedono un ulteriore calo dell’euro alla luce di un improvviso aumento di domanda di opzioni put sull’euro. Il dollaro americano ha guadagnato terreno su tutti i fronti in corrispondenza di un avvicinamento alla soglia del 3% dei rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni. Nel corso della sessione di trading di lunedì la coppia EUR/USD è scesa a 1,2195, i minimi dal 1 marzo, e sembra predisporsi per un’estensione ulteriore delle perdite, come indicato dall’aumento della volatilità delle opzioni put sull’euro.

EURUSD grafico orario

EUR/USD fa capolino per un attimo al di sotto di 1,22

Questa è stato tanto più evidente quando la coppia è scesa a 1,2183 all’inizio della sessione di trading di martedì nel corso dell’orario di apertura della sessione asiatica. Grazie ai dati superiori alle aspettative sul PMI preliminare dell’euro zona, la coppia però ha potuto prendere un po’ di respiro proprio nel corso della sessione asiatica. Il PMI preliminare della ragione infatti ha riflesso un’attività superiore alle aspettative nei settori nei terziario di Francia e Germania e una modesta decelerazione nell’attività manifatturiera; il PMI composito dell’euro zona è salito a 55,2, sopra il 54,8 previsto e vinino al PMI terziario che si ferma a 55 a fronte del 54,8 previsto.

Se per ora in mattinata abbiamo osservato un movimento rialzista, la domanda di azioni put rimane una minaccia ribassista valida. Nel frattempo la Banca centrale europea sta posticipando la decisione di uscire dal Quantitative Easing, perciò nel futuro immediato il differenziale di rendimento probabilmente continuerà ad espandersi a favore del dollaro USA. Per vedere se la coppia riuscirà realmente a compiere una rottura rialzista del momentum esistente, gli investitori sono in attesa delle letture dell’indice del clima delle imprese IFO in Germania. Se i dati saranno in linea con le aspettative o superiori potrebbero conferire ulteriore spinta all’euro ma se dovessero deludere le aspettative la coppia potrebbe rompere al ribasso scendendo fino a 1,2150. La gamma di oscillazione prevista per le sessioni di trading nell’immediato futuro in seguito all’annuncio dei dati IFO sono rispettivamente a 1,2150 e 1,2328.

 

Sull'Autore

Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di  FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.

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