L’ultima sessione settimanale si chiude al ribasso per il FTSE MIB, che continua a mancare il superamento dei 40.000 punti da numerose sedute, confermando una fase di transizione. L’andamento resta eterogeneo tra i titoli, con una tendenza ribassista evidente per Banca Generali, mentre Banca Mediolanum mostra una configurazione più incerta e laterale.
L’azione Banca Generali (BGN) è in fase calante da metà maggio, dopo aver toccato il massimo storico a 57,965€. Attualmente quota 46,40€, con un calo del -19,60% dai massimi. La scorsa è stata la quarta settimana consecutiva in rosso. A luglio il ribasso è dell’1,65%, che segue il -8,12% di giugno. Da inizio anno, tuttavia, Banca Generali resta in positivo del +3,3%.
Sul grafico weekly si osserva l’ampia gamba rialzista iniziata a marzo 2023. Escludendo l’attuale correzione, BGN si trova ancora in un uptrend di lungo periodo, con un rialzo del +70% negli ultimi 24 mesi.
Dal massimo storico, Banca Generali ha avviato un ritracciamento che ora si sta appoggiando sulla media mobile (SMA50) weekly.
Sul grafico si nota una certa simmetria con la discesa osservata tra marzo e aprile. Attualmente, il prezzo si trova poco sopra il supporto in area 44,80€. Le resistenze principali si collocano a 50,20€ e 51,90€.
Il prezzo di Banca Mediolanum (BMED) è in fase di contrazione, ma più contenuta rispetto a quella di Banca Generali. Attualmente BMED quota 14,28€, con un calo del 7,80% rispetto al suo massimo storico di 15,50€, registrato lo scorso marzo. A luglio il titolo è in calo del 2%, mentre giugno si è chiuso invariato. Da inizio anno, Banca Mediolanum registra ancora un netto rialzo del 24%.
Dal punto di vista grafico, sul weekly si osserva l’uptrend attivo da marzo 2023. La fase di ribasso in corso ha trovato un primo appoggio già testato in area 14€. Il supporto più rilevante, a scalare, si colloca in area 13,50€.
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