Crollo banche Italia analisi Intesa Sanpaolo, Unicredit, Finecobank. Ora il Mef corre ai ripari, ma la perdita di credibilità resta lì.
Si potrebbe dire che la “frittata è fatta”, la perdita di credibilità da parte del governo italiano e del ministro dell’Economia è lì. Tanto che quest’ultimo si è già affrettato a gettare acqua sul fuoco alzando le percentuali di calcolo al 5% e al 10% per il calcolo della tassa sui margini (era 3% e 6%). Parliamo del crollo delle banche italiane, di cui qui facciamo una analisi in particolare riportando le previsioni di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Finecobank.
L’Economia del Corriere della Sera ha intervistato Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board della Banca centrale europea (BCE) e attuale presidente di Société Générale. Bini Smaghi rileva nella scelta tratti di incostituzionalità perché a suo dire anche altri settori industriali come il farmaceutico e il petrolifero stanno facendo grandi incassi. E poi fa sapere che con quei fondi che il governo italiano preleverà, loro avrebbero potuto usarli per i prestiti. Inoltre trova singolare che questi extraprofitti verranno usati per ridurre le tasse, perché il prelievo forzoso varrà per un solo anno e invece la copertura per meno tasse deve essere finanziata sul lungo periodo.
Inoltre, Bini Smaghi rileva che la mossa mina la credibilità dell’Italia e allontana gli investitori dal Paese. Ora, in previsione della legge di bilancio di autunno in molti aspetteranno prima le scelte “a sorpresa” del governo e solo dopo decideranno se investire oppure no. E questo varrà anche per i piccoli investitori che forse hanno subito il danno maggiore.
Crollo banche Italia analisi Intesa Sanpaolo, Unicredit, Finecobank.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.