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Bitcoin (BTC): Forti Prese di Beneficio Dopo il Raggiungimento dei $ 53000

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Sep 7, 2021, 17:57 UTC

I Miners prendono profitto dopo i massimi e piegano il BTC in correzione

bitcoin

Durante tutte le ultime settimane il prezzo di Bitcoin ha faticato per raggiungere ed oltrepassare la soglia- benchmark psicologica dei $ 50.000, riuscendo a raggiungere massimi a $ 53000 senza tuttavia consolidare la conquista dei nuovi territori di prezzo, tanto che al raggiungimento dei massimi sono subito scattate copiose prese di beneficio che in poche ore hanno respinto i valori fino a $ 43750. Sfruttando il rinnovato interesse all’acquisto, una certa categoria di operatori ha quindi registrato i propri profitti e incassato. Ora, se la vendite dovessero continuare anche nei prossimi giorni, Bitcoin sarà in grado di ritrovare in tempi rapidi forza al rialzo oppure il mercato rischia di assistere ad un’altra fase di ampia discesa simile a quella attraversata prima dell’estate?

Chi ha fatto uscire i suoi HODLing?

Dopo le restrizioni messe in campo all’inizio di quest’anno dalla Cina relativamente alla produzione di Bitcoin, i cosiddetti miners si sono trovati in una situazione molto rischiosa, tanto che l’operatività di mining si sta solo ora riprendendo dopo il massiccio calo del tasso di hash che ne era seguito. Il valore mediano di questo parametro misurato negli ultimi 14 giorni si attesta attorni ai 128 EH/s, inferiore del 29% rispetto al picco storico assoluto, ma in secco recupero del 42% rispetto ai minimi di luglio.

La concorrenza fra miners è aumentata nel macroframe e di conseguenza i premi per hash sono stati in calo nel lungo termine almeno fino al 2020. Inoltre, a causa dei vincoli globali dei chip ASIC, il mercato minerario si è trovato in difficoltà nel rispondere al rialzo del prezzo del Bitcoin. In questa fase, però, ci sono meno macchine che competono per lo stesso numero di monete e le entrate in USD per hash sono tornate ai livelli di luglio 2019 ($ 380k per exahash). I redditi dei minatori sono generalmente denominati in Bitcoin, mentre le loro spese in conto capitale e operative sono in gran parte denominate in moneta fisica tradizionale. Ergo, i ricavi dei minatori sono sempre stati molto suscettibili alla volatilità dei prezzi. E’ facile quindi pensare che, approfittando dei recenti rialzi in zona $ 50k, una buona parte dei minatori abbia saggiamente deciso di ritirare i profitti dal tavolo. Basti constatare che nell’ultima settimana sono stati spesi dal saldo dei minatori circa 2.900 Bitcoin, per un totale di 145 milioni di dollari. E’ quindi estremamente probabile che siano proprio i miners cinesi a guidare le prese di beneficio, per ottenere liquidità in moneta di conio da utilizzare per coprire i costi.

La pressione in vendita è stata già assorbita

Secondo l’opinione della giornalista finanziaria Lavina Daryanani, esperta in mercato crypto, parte della liquidità ottenuta dai miners sarà stata come di consueto accantonata o reinvestita nell’espansione della struttura e nell’acquisizione di hardware. La posizione netta dei minatori, che era positiva fino alla scorsa settimana, ora è entrata in zona neutra. Si può quindi dedurre che sia stato già raggiunto il punto di equilibrio fra ricavi e spesa. Non ci dovrebbe quindi essere motivo di ulteriori preoccupazioni per nuovi crolli rapidi del BTC, soprattutto perché la pressione sul lato vendita è stata chiaramente assorbita dal mercato. In generale, questo rimarca anche la forza con cui si è sviluppato il rally di Bitcoin sfociato nei recenti massimi. Daryanani si aspetta quindi che, almeno fino a quando un numero considerevole di minatori non deciderà di liquidare i propri HODLing, il prezzo di Bitcoin debba rimanere sostanzialmente inalterato.

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