Hera presenta uno scenario tecnico promettente a 2-4 settimane, nonostante le oscillazioni traballanti del FtseMIB
Il titolo Hera sta cercando di consolidare sin dal secondo trimestre dell’anno scorso la tenuta di un’ampia area di supporto di lungo periodo, formatasi fra i 2.550/2.636. Il salto di qualità è avvenuto durante l’ultima parte del 2023 grazie ad un’accelerazione rialzista che ha slanciato i valori in prossimità dei massimi dello scorso anno, toccati a 3.076.
Da una prospettiva tecnica non sembrano esserci indicazioni di esaurimento imminente della spinta rialzista che, peraltro, è stata sorretta nel corso degli ultimi due mesi da volumi in progressivo aumento.
Il Gruppo Hera è una multiutility italiana che si occupa principalmente di fornire servizi nel settore dell’energia, dei rifiuti, del ciclo idrico e dei servizi ambientali. Nel dettaglio, il settore Ambiente di Hera è generalmente tra quelli che guidano la crescita dell’EBITDA, principalmente per i margini elevati ottenuti nella rigenerazione della plastica e nella produzione di energia dai termovalorizzatori.
Anche il settore Energia ricopre un ruolo decisivo nella crescita dell’azienda, grazie soprattutto all’espansione delle attività di vendita e a quelle dedicate al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, che era stato incentivato dall’Ecobonus. Per quanto riguarda i guadagni, il Gruppo Hera ha registrato 0.97 miliardi di dollari nel 2023 (TTM, Total Trailing Twelve Months), rispetto ai 0.56 miliardi di dollari del 2022, mostrando una crescita significativa.
Nel 2024, il Gruppo Hera potrebbe beneficiare significativamente dal suo nuovo piano d’azione, allineato con le priorità europee di “emissioni zero” e di un’economia più circolare. Questo piano strategico, insieme all’attenzione di Hera verso la sostenibilità e alla sua inclusione in importanti indici come il Dow Jones Sustainability Index, potrebbe rafforzare la percezione positiva degli investitori riguardo la compagnia. Nel frattempo, la Società ha pianificato di incrementare il dividendo per azione ogni anno fino a raggiungere 12.5 centesimi nel 2024.
Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia la disposizione dei supporti che mantengono attivo lo slancio rialzista, in vigore dai minimi di ottobre. Si tratta principalmente di quota 2.964/988 e quota 2.846/868.
Entrambi i livelli costituiranno punti di probabile ripartenza del rialzo in caso di arretramenti, almeno fino alla fine di gennaio. Le prospettive sono di ampliamento del rialzo fino a quota 3.316, obiettivo principale, passando per un primo target intermedio a 3.166. Lo scenario varrebbe annullato solo dall’eventuale cedimento del supporto principale, mediante una chiusura daily inferiore a 2.846.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.