Pubblicita'
Pubblicita'

I 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 28, 2024, 17:39 UTC

Punti Principali:

  • Perché investire con gli ETF?
  • Quali sono i 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani
5 ETF più popolari tra gli investitori italiani

In questo articolo:

Ma quali sono i 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani? Quali fondi passivi negoziati in Borsa prediligono gli investitori del Bel Paese e in quale valuta sono denominati?

A queste e ad altre domande daremo una risposta attraverso questo approfondimento inserito nella sezione formativa di FXEmpire. Di ciascuno dei primi cinque ETF più detenuti dagli investitori italiani forniremo un quadro approfondito sulle caratteristiche di ciascuno, e in particolare forniremo informazioni relative al rating di rischio, all’orizzonte temporale di investimento e molte altre informazioni.

Perché investire con gli ETF?

Prima di addentrarci nelle caratteristiche dei 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani cerchiamo di capire cosa sono gli ETF e perché investire con gli ETF.

Gli exchange-traded fund (ETF) sono fondi negoziati in borsa passivi, cioè replicano l’andamento di un indice azionario sviluppato per seguire settori economici e industriali in particolare o per replicare un paniere rappresentativo di una intera economia.

Gli ETF si diffondono sempre di più anche in Europa e Italia perché gli investitori sono attratti dai bassi costi di accesso, rispetto ai fondi comuni di investimento a gestione attiva.

Un fondo negoziato in borsa è comunque uno strumento derivato e per questo complesso, quindi prima di investire è bene informarsi sui suoi meccanismi di funzionamento ed è importante leggere il KIID (il documento chiave contenente le informazioni sintetiche).

Quali sono i 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani

Passiamo ora a elencare i 5 ETF più popolari tra gli investitori italiani, a cui ne aggiungiamo altri 5 (per un totale di 10) che potrai analizzare in autonomia in un momento successivo.

  • iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc).
  • Vanguard FTSE All-World UCITS ETF USD (Acc).
  • iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Acc).
  • Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF (Acc).
  • Vanguard S&P 500 UCITS ETF USD.
  • Vanguard LifeStrategy 80% Equity UCITS ETF EUR (Acc).
  • iShares MSCI World SRI UCITS ETF.
  • Vanguard FTSE All-World UCITS ETF USD (Dis).
  • iShares MSCI EM UCITS ETF USD (Acc).

Analizziamo nel dettaglio i primi 5 ETF della lista per conoscerne le caratteristiche, il NAV attuale e quali gruppi di azioni replicano.

Una informazione generale che vale per tutti, invece, è la seguente. L’abbreviazione tra parentesi “Acc.” significa accumulazione del dividendo netto e di qualsiasi altro provento, che servirà a contribuire alla crescita del valore dell’ETF stesso. L’abbreviazione “Dis.” significa distribuzione e dunque che l’ETF riconosce all’investitore un reddito fisso basato su quanto accumulato dai dividendi netti rilasciati dalle società parte del paniere.

iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc)

L’ETF mira a conseguire un rendimento sull’investimento mediante una combinazione di incremento di capitale e reddito sulle attività del Fondo che rispecchi il rendimento del MSCI World Index.

L’ETF quindi investe nelle azioni che fanno parte dell’indice, ma anche in titoli che forniscono una performance simile ad alcuni titoli componenti l’indice.

L’indicatore di rischio è 4/7, a cui va aggiunto il rischio di cambio essendo l’ETF denominato in dollari. Il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni. Per quanto riguarda i costi è prevista soltanto la commissione di gestione dello 0,2% del valore dell’investimento su base annua.

Il NAV al momento della scrittura è di 88,01€.

Vanguard FTSE All-World UCITS ETF USD (Acc)

Questo fondo non ha una data di scadenza prefissata, ma potrebbe essere chiuso se il valore delle attività nette dovesse scendere al di sotto dei 100 milioni di USD.

L’ETF mira a replicare il rendimento dell’indice FTSE All-World, il quale è composto da titoli azionari di società ad alta e media capitalizzazione ubicate nei mercati sviluppati ed emergenti.

L’ETF investe in un campione rappresentativo di titoli che compongono l’indice. Inoltre il fondo potrebbe stipulare operazioni di prestito titoli garantite a breve termine, al fine di generare reddito aggiuntivo o per compensare i costi. Il fondo può anche fare ricorso all’acquisto di derivati.

L’indicatore di rischio è 4/7 e va considerato anche il rischio di cambio essendo il fondo passivo denominato in USD. Il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni, mentre i costi di gestione e gli altri costi amministrativi o di esercizio sono allo 0,22%, a cui si aggiungono i costi di transazione pari allo 0,02% del valore dell’investimento all’anno.

Il NAV è di 113,92€.

iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Acc)

L’indice S&P 500 è l’indice di riferimento di questo fondo. L’indice investe nelle 500 maggiori società quotate negli Stati Uniti in proporzioni simili a esso. Tuttavia il fondo passivo può stipulare prestiti garantiti a breve termine dei propri investimenti al fine di generare reddito aggiuntivo per compensare i costi del fondo. Il gestore del fondo si riserva la facoltà di usare strumenti derivati finanziari per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di investimento.

L’indicatore di rischio è 5/7, mentre l’orizzonte temporale consigliato è di 5 anni. L’ETF prevede un costo di gestione dello 0,07% annuo e un costo di transazione dello 0,02% del valore dell’investimento all’anno.

Il NAV è 492,16€.

Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF (Acc)

Obiettivo di questo fondo è replicare l’evoluzione al rialzo e al ribasso dell’indice MSCI World Net Total Return USD reinvestendo i dividendi netti. Il fondo è denominato in USD e rappresenta società a capitalizzazione medio-alta quotate sui mercati sviluppati, minimizzando al contempo la volatilità della differenza tra il rendimento dell’ETF e dell’indice di riferimento (minimizzazione del tracking error).

L’indicatore di rischio è 4/7 presupponendo che l’investitore mantenga l’investimento per 5 anni.

Le commissioni di gestione e amministrazione dell’ETF sono pari allo 0,12% del valore dell’investimento all’anno, a cui si aggiungono i costi di transazione dello 0,04%.

Il NAV dell’ETF è 16,04€.

Vanguard S&P 500 UCITS ETF USD

Il fondo è quotato in dollari USA e mira a replicare passivamente l’indice Standard and Poor’s 500 (S&P 500). Il fondo investe in tutti i titoli che compongono l’indice, nel rispetto delle stesse attribuzioni di valore dell’indice.

Nei casi in cui non sia possibile una riproduzione totale dell’indice, il fondo metterà in atto un procedimento di replica a campionamento. Il fondo investe in titoli denominati in valute diverse dalla valuta di quotazione, quindi si dovrà tenere conto dei movimenti dei tassi di cambio e della loro influenza sui rendimenti.

Il fondo può ricorrere ai derivati per ridurre il rischio o i costi, o per generare reddito a favore del valore del fondo generando crescita supplementare.

L’indicatore di rischio per questo ETF è 5/7, mentre il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni. Per quanto riguarda i costi, la gestione e l’amministrazione costano lo 0,07% del valore dell’investimento all’anno, mentre i costi di transazione sono dello 0,02% all’anno.

Il NAV è 88,927€ al momento della scrittura.

Concludendo

Nell’elenco di ETF qui riportato si nota che alcuni replicano lo stesso indice, tuttavia questo non significa che gli ETF sono tra loro uguali. Ciascun ETF, anche se replica lo stesso indice può essere sviluppato secondo regole diverse e gestito secondo strategie differenti.

Nella scelta dell’ETF si dovrebbe valutare anche il prezzo del NAV, poiché non tutti i NAV sono alla portata delle rispettive disponibilità finanziarie.

Quindi scegliere un ETF con un basso NAV, ma che sia promettente, può rappresentare un valido investimento sul medio-lungo periodo.

Scopri chi era Charlie Munger, lo stratega degli investimenti all’ombra di Buffett?

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'