Cos'è il Moat investing e quale strategia persegue? Tutto quello che vuoi sapere sull'economic moat e come investire attraverso gli ETF Moat.
Hai sentito parlare di economic moat, e di Moat Investing, ma non sai di cosa si sta parlando? Segui la nostra guida e scoprirai tutto quello che vuoi sapere sullo stile di investimento tipico della “scuola” di Warren Buffett.
Partiamo dalla parola moat che in inglese ha il significato di fossato, e da qui passiamo a comporre l’espressione economic moat che in italiano possiamo tradurre come fossato economico.
Ecco, la tecnica del Moat investing deriva dall’economic moat praticato dalle aziende. Prima di spiegare cos’è il Moat investing, quindi, è importante capire cosa si intende per economic moat.
Basato sui concetti e lo stile di investimento di Warren Buffett, l’economic moat è un insieme di vantaggi competitivi che una impresa ha nel suo settore di riferimento. Quando una azienda nasce in un settore nuovo e si posiziona con prodotti unici, ha un vantaggio competitivo. Ben presto, però, arriveranno altre aziende desiderose di ripetere lo stesso successo.
Siamo nella fase della competizione, che abbassa i prezzi ed erode i ricavi netti per l’impresa che per prima si era gettata nel nuovo settore.
L’economic moat interviene in questa sfida, in questa vera e propria battaglia competitiva. L’azienda deve creare un fossato economico intorno al suo business per respingere i competitor. E per farlo non ha altra strada se non quella dell’investire in ricerca per innovare continuamente i suoi prodotti, al fine di renderli unici e desiderosi dai propri clienti.
Quelle società che riescono, sul lungo periodo, a creare sempre rinnovate condizioni di crescita grazie alla costante innovazione dei prodotti, e non solo, sono quelle società quotate che rientrano nei radar di chi pratica la strategia del Moat investing.
Tornando alla spiegazione del Moat investing, ora si comprende che essa è una strategia applicata ai titoli azionari e praticata da investitori di lungo periodo.
Vediamo ora quali sono le fonti di moat di cui dobbiamo tenere conto nella nostra strategia di Moat Investing.
Le fonti di moat sono essenzialmente cinque e tutte insieme, o singolarmente, determinano un vantaggio competitivo che scava un più o meno ampio fossato intorno al settore industriale di riferimento (a danno della concorrenza).
Per calcolare quanto è ampio questo fossato è stato ideato un indicatore capace di misurare la sua ampiezza: il Moat Rating.
La scala di classificazione del Moat Rating si divide in tre giudizi: ampio, medio, assente. Un Moat Rating con giudizio “ampio” indica, all’investitore che pratica il Moat Investing, che quel titolo è legato a una società con un fossato competitivo difficile da attraversare per la concorrenza. Tanto difficile che il vantaggio durerà per almeno 20 anni.
Le aziende con un giudizio “medio”, significa che hanno un vantaggio competitivo che potrà essere colmato dalla concorrenza in meno di 20 anni.
Vediamo come distinguere i “falsi positivi” dalle vere società con un economic moat, e che possono rientrare nella nostra strategia di Moat Investing.
Vestas (VWS), produttore di pale eoliche, è sicuramente una società con una notevole quota di mercato e in crescita, eppure Morningstar gli assegna un Moat Rating “assente” perché la differenza di prodotto rispetto alla concorrenza è minima.
Uber (UBER), con il suo servizio taxi alternativo, ottiene un Moat Rating “medio” da Morningstar, grazie all’effetto rete che sta comportando un aumento del valore del servizio offerto ai clienti.
LVMH, gruppo dell’alta moda e del lusso, riceve da Morningstar un Moat Rating “ampio”. I suoi prodotti sono iconici, i suoi clienti non hanno alcuna difficoltà a pagare anche se i prodotti non hanno una reale funzionalità superiore (una borsa di Louis Vuitton è una borsa, ma pagano per indossare il marchio).
Un modo immediato di fare Moat Investing viene offerto dagli ETF Moat, i quali sono exchange-traded fund basati su azioni valutate moat nei rispettivi settori industriali di appartenenza.
Dove sta il vantaggio dell’investire in ETF Moat? L’investitore non deve sobbarcarsi tutto il lavoro di cercare e analizzare le società potenzialmente moat, mentre con un ETF appositamente sviluppato deve valutare “soltanto” i rischi propri del veicolo di investimento.
Negli ultimi anni VanEck, società specializzata nello sviluppo di ETF, ha creato due fondi passivi moat legati a indici moat di Morningstar.
Il primo ETF Moat VanEck è stato lanciato il 16 ottobre 2015, il secondo il 7 luglio 2020.
Tre sono i principali rischi dell’ETF Moat investing in cui può incappare un investitore ed è bene conoscerli per avere una buona strategia di gestione del rischio.
Perseguire una strategia di Moat Investing, per quanto allettante, presenta dei rischi da non sottovalutare e che sono quelli tipici degli investimenti nei mercati azionari.
Come abbiamo scritto spiegando cos’è il Moat Investing, inoltre, lo stile di investimento è adatto specificamente per un profilo di investitore di lungo periodo. E con lungo periodo intendiamo 20 anni e più. Una particolarità che ci viene suggerita anche dal Moat Rating di Morningstar, che valuta i titoli da qui a 20 anni e oltre.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.