La Biodiversità come tema di investimento è da prendere in considerazione per un investitore al dettaglio? Noi crediamo di sì, e qui proviamo a spiegare il perché in sintesi.
Chi lo avrebbe mai immaginato solo 10 o 20 anni fa, che si potesse arrivare a parlare di biodiversità come tema di investimento? Eppure eccoci qui a valutare la possibilità che la biodiversità preservata, possa addirittura migliorare il rendimento dei nostri portafogli finanziari.
Del resto un pianeta in salute, equivale a una umanità in salute anche sotto il profilo economico. Basterebbe fermarsi un attimo a pensare a quanti settori economici dipendono da una biodiversità in buono stato. Chi investe in materie prime agricole subito penserà all’agricoltura e alla zootecnia, mentre gli azionisti penseranno ai prodotti alimentari processati con tali materie prime da compagnie quotate nelle borse valori di tutto il mondo.
E così in breve siamo giunti a considerare la biodiversità come un tema di investimento serio e, assai probabilmente, strategico per la sopravvivenza della nostra ricchezza.
Ma in termini più spiccioli, quali benefici potrebbe incassare il nostro portafoglio finanziario? Qui presenteremo alcuni dati utili e dove si annidano le opportunità di investimento, rimandando ad altri approfondimenti personali l’argomento relativo al cosa è la biodiversità.
Secondo i dati riportati da più ricerche, e citati da vari articoli pubblicati anche da società di investimento, ben oltre la metà del Pil mondiale è direttamente dipendente dalla biodiversità.
Per preservare e ripristinare la biodiversità, invece, si stima che serviranno tra i 700 e i 900 miliardi euro all’anno fino al 2030, scrive in un articolo L’Economia del Corriere della Sera.
Un investimento globale così massiccio, si traduce in rendimenti potenziali tra il 7% e l’8%. Parliamo di un rendimento generico, che ciascuno dovrà tradurre concretamente attraverso l’acquisto di veicoli di investimento appropriati e capaci di generare un guadagno.
Per i gestori di fondi e di investimenti dei propri clienti, valutare la biodiversità sotto il profilo economico non è così semplice.
Al momento esistono diversi sistemi di valutazione, emergono molteplici standard che provano a fornire agli analisti ed economisti una base di valutazione comune. Tuttavia è difficile fare delle stime generali e avere a disposizione benchmark comuni.
Siamo infatti abituati a basarci su sistemi di contabilità internazionali ben consolidati che possono offrirci dati su ogni cosa, ma la biodiversità è differente. L’approccio in questo caso deve essere locale e basato su dati multipli ed estrapolati da modalità di raccolta sviluppate a partire da protocolli diversi.
Dunque, per avere una visione chiara e globale sull’impatto della biodiversità dal punto di vista finanziario, diventa necessario un approccio che effettua la triangolazione delle fonti di dati.
Siamo comunque solo all’inizio, ed è plausibile ipotizzare che nei prossimi anni chi si occupa di questi temi riuscirà a definire degli standard internazionali.
Oltre ad essere un tema di investimento, la biodiversità possiamo considerarla come una variabile utile all’analisi delle strategie di investimento future.
La degradazione degli ecosistemi è infatti un grave problema per la generazione di cassa delle imprese quotate in Borsa, e di riflesso per gli azionisti.
Il compito dell’investitore è di verificare a priori quale possa essere l’impatto dei cambiamenti climatici e della distruzione degli ecosistemi, sulla produttività e sulla capacità dell’impresa di portare avanti il proprio business.
Riassumendo, l’investitore interessato a introdurre la variabile biodiversità nell’analisi del rischio dei propri investimenti, dovrà tenere conto dei seguenti rischi:
In ultima analisi, prendere in considerazione la biodiversità nelle strategie di investimento non solo aiuta a identificare nuovi potenziali rischi, ma anche a individuare nuove opportunità di investimento non chiaramente visibili con le metriche di valutazione tradizionali.
Potrebbe interessarti anche l’approfondimento dedicato agli investimenti in ETF delle materie prime della transizione energetica.
Uno degli approcci che un investitore può mettere in atto, riguarda l’eliminazione di determinate materie prime o settori industriali dal proprio portafoglio finanziario. Quali? A seguire una breve lista non esaustiva.
I grandi gestori finanziari hanno in mente anche un altro approccio, il quale si basa sull’interlocuzione con le società di cui sono azionisti.
Anche gli investitori al dettaglio possono influire sulle scelte delle società di cui detengono azioni, possono farlo attraverso le assemblee ordinarie annuali. Tutti gli azionisti possono presentare proposte, oppure possono unirsi per far valere le proprie istanze quando scelgono i nuovi membri del consiglio di amministrazione, optando per candidati sensibili ai temi ambientali.
Per un investitore al dettaglio che preferisce il fai da te negli investimenti, la ricerca di nuove opportunità dalla biodiversità passa necessariamente per la ricerca di titoli azionari fortemente allineati ai criteri ESG.
Con l’obiettivo di facilitare la ricerca, di seguito elenchiamo alcuni dei settori industriali che più di altri hanno bisogno di investimenti e che potrebbero beneficiare di un progressivo allineamento al rispetto o al ripristino di biodiversità.
In alternativa bisogna puntare sui tracker della biodiversità, intendiamo i fondi negoziati in borsa (o ETF).
Ecco allora una carrellata di ETF per investire nella biodiversità in completa autonomia, ricordando che è sempre opportuno, prima di acquistare le quote, leggere il KID e gli altri documenti di approfondimento collegati allo strumento di investimento.
Per chi ha già preso in considerazione i veicoli di investimento legati ai criteri ESG, considerare la biodiversità come tema di investimento potrebbe risultare una naturale estensione.
Ciò che ci preme sottolineare è quanto segue. Investire in biodiversità non riguarda soltanto gli investitori ambientalisti, ma tutti i tipi di investitori.
La perdita di biodiversità incide su gran parte delle attività economiche umane, dunque il rischio è che nessun portafoglio finanziario si salvi.
Prima di lasciarti, ti invitiamo a leggere l’approfondimento dedicato ai 5 titoli dell’indice MIB ESG su cui investire.
Scrittore web freelance dal 2013, scrive di crypto economy dal 2016 e di fintech e mercati azionari dal 2018. Scrive inoltre di economia digitale.Dal 2018 collabora per FXEmpire.it scrivendo di crypto e mercati azionari con particolare attenzione a Borsa Italiana. Inoltre, cura la pubblicazione di articoli formativi a cadenza domenicale per l'area Formazione del sito di FX Empire Italia.