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Yen giapponese in crescita dopo che la BoJ decide di non intervenire

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Barry Norman
Pubblicato: May 22, 2015, 17:40 GMT+00:00

Oggi il mercato ha aperto piatto, pur evidenziando una tendenza ribassista come comprovato dall’andamento degli indici Nikkei e Hang Sang. Le piazze

Yen giapponese in crescita dopo che la BoJ decide di non intervenire

Oggi il mercato ha aperto piatto, pur evidenziando una tendenza ribassista come comprovato dall’andamento degli indici Nikkei e Hang Sang. Le piazze asiatiche si sono comunque mosse in rialzo grazie ai dati economici favorevoli di Cina e Giappone. Ieri le azioni statunitensi hanno continuato a crescere, scalando massimi record e sfruttando un trend nettamente rialzista nonostante dati economici misti. Sempre giovedì, i mercati europei hanno chiuso in territorio positivo: il FTSE in rialzo di 6 punti a 7013; il CAC in crescita di 13 punti a 5147 e il DAX in rialzo di 16 punti a 11865.

Ad aprile uno degli indici economici più importanti della Cina è riuscito ad accelerare, crescendo dell’1,1% come rilevato dall’ultimo rapporto Conference Board. Si tratta di una lettura che segue la revisione al rialzo del dato di marzo (+0,5%). Oltre alla Cina, la sessione ha presentato pochi dati economici di rilievo dall’Asia. I trader sono in attesa di ascoltare le parole del governatore della Banca del Giappone che concluderanno la due giorni di riunione dell’istituto. La conferma che la Fed potrebbe rinviare la stretta sui tassi ha giovato la fiducia degli investitori. Gli occhi saranno dunque tutti sulla conferenza stampa del governatore Kuroda dopo che la BoJ ha scelto di mantenere inalterata la sua stance monetaria, rivedendo lievemente in rialzo le sue previsioni sull’economia e confermando che nel breve periodo non c’è alcun motivo per espandere gli stimoli monetari.

L’istituto nipponico ha così scelto di non intervenire, spiegando che l’economia del Giappone sta riprendendosi in maniera moderata. L’ultimo incontro della banca centrale fa seguito alla pubblicazione di dati economici che fanno ben sperare dopo il difficile avvio del 2015, anche se secondo diversi analisti la crescita dei prezzi continuerà a stagnare, quantomeno nel breve periodo.

I nove membri del board BoJ hanno votato 8 a 1 per non modificare la politica monetaria e mantenere a 80 trilioni di yen (660 milioni di $) gli acquisti annui di asset. La BoJ ha aumentato i propri stimoli all’economia per l’ultima volta lo scorso ottobre.

Ancora una volta il membro Takahide Kiuchi ha chiesto di portare a 45 trilioni gli acquisti annui per il timore che le vaste misure di stimolo finiscano per danneggiare l’economia del Giappone. Lo yen ha guadagnato circa 24 punti per essere negoziato a 120,80$ e 134,57€.

Dollaro australiano e dollaro neozelandese viaggiano entrambi in territorio positivo, rispettivamente a 0,7922 e 0,7390. Ieri, per la prima volta da inizio settimana, il dollaro Usa si è deprezzato sull’euro dal momento che gli investitori paiono incerti sull’aprire nuove posizione dopo l’enorme ondata di vendite del mese scorso; hanno inoltre inciso negativamente dati economici Usa poco soddisfacenti. Giovedì il dollaro era riuscito a recuperare le ultime perdite grazie alla pubblicazione del dato sulle richieste di sussidi per la disoccupazione relativo alla scorsa settimana: con un calo di 5.500 unità fino a 266.250, l’indicatore ha toccato infatti il minimo dall’aprile 2000.

Ciononostante, la notizia è stata poi offuscata da un secondo rapporto che ha mostrato, per maggio, un dato sull’attività industriale del mid-Atlantic complessivamente debole, assieme a un calo inatteso nelle vendite delle nuove abitazioni.

Rivedendo lievemente il proprio giudizio, la Banca del Giappone ha affermato che la terza economia del pianeta “sta continuando a recuperare moderatamente”. Prima della fine del meeting, diverse voci speculavano sul fatto che la BoJ avrebbe incrementato gli stimoli all’economia. L’ultima dichiarazione non è altro che una riformulazione di quanto espresso durante le riunioni precedenti.

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