I trader si preparano per un anno avventuroso pieni di entusiasmo giacché l’economie globali hanno mostrato segni di forte ripresa e le banche centrali
Detto questo, mercoledì la Federal Reserve pubblicherà i verbali della riunione 17-18 dicembre. Questa mattina il dollaro statunitense è scambiato a 81.04 a seguito di una forte ascesa giacché i trader osservano con interesse l’economia statunitense prestando meno attenzione alla Fed che ha già dichiarato pubblicamente la sua nuova politica finanziaria, infatti la scelta del governo di stampare una minor quantità di moneta spinge il dollaro al rialzo.
La valuta statunitense guadagna terreno contro l’euro, che stamattina è scambiato a 1,3562$ registrando una perdita pari 7 pips. Ricordiamo come, a seguito di una forte ascesa, la moneta comune abbia aperto il nuovo anno con una forte mossa ribassista sul retro delle previsioni che avevano visto l’euro chiudere a 1,32$, tali aspettative sono state smentite da un dollaro debole che ha sbalordito i trader spingendo i mercati azionari a livelli record. Inoltre, l’assenza di eventi significativi volti a mostrare una ripresa dell’eurozona ha contribuito al declino valuta comune. Giovedì si terranno le riunioni della BCE e della Banca di Inghilterra, tuttavia non sembra essere previsto nessun cambiamento sul tasso di interesse, ciononostante l’attenzione dei trader è incentrata sulle dichiarazioni del presidente della banca centrale europea, Mario Draghi , che potrebbe richiedere un ulteriore stimolo monetario entro il 2014. Dopo aver raggiunto i massimi mostrando un impressionante ascesa nel 2013, la sterlina britannica si muove al ribasso ed è scambiata a 1,6358$ notevolmente al di sotto degli 1.65$ registrati a fine anno, ma nettamente al di sopra delle previsioni che vedevano la valuta chiudere il 2013 a 1.59$ . L’economia del Regno Unito è in costante miglioramento, infatti, dopo circa due mesi di dati positivi sembrerebbe che la BoE sarà la prima banca centrale importante a sospendere il programma di acquisti di asset prendendo in considerazione la possibilità di aumentare i tassi di interesse volti a raffreddare il mercato immobiliare .