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Tutte le attenzioni sono per il rapporto sulle buste paga non-agricole Usa

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Barry Norman
Pubblicato: Aug 1, 2014, 15:49 GMT+00:00

Stamattina gli investitori sono in attesa del rapporto sulle buste paga non-agricole statunitensi, la cui pubblicazione è prevista nella prima parte di

Tutte le attenzioni sono per il rapporto sulle buste paga non-agricole Usa

Stamattina gli investitori sono in attesa del rapporto sulle buste paga non-agricole statunitensi, la cui pubblicazione è prevista nella prima parte di sessione Usa. Nel corso della notte è stato rilasciato l’indice di attività dei responsabili agli acquisti (PMI) della Cina: in realtà c’è stata una piccola divergenza fra il dato ufficiale del governo e la lettura di HSBC. Entrambi gli indici si sono comunque mossi al rialzo, evidenziando l’espansione del settore manifatturiero e dunque puntellando la ripresa dell’intero settore.

Secondo l’Ufficio nazionale di statistica cinese, la lettura PMI ufficiale è lievitata a 51,7 nel mese di luglio dopo il 51 di giugno, toccando così il nuovo massimo degli ultimi 27 mesi.

Il dato di luglio si è inoltre rivelato migliore delle stime fatte da 9 economisti intervistati dal The Wall Street Journal, la cui previsione media era per un valore al 51,4. Secondo diversi analisti, il settore manifatturiero ha beneficiato del rinnovato slancio dell’export di Pechino e delle misure di stimolo adottate dal governo cinese. L’indice PMI a cura di HSBC è invece lievitato a luglio al massimo degli ultimi 18 mesi, toccando quota 51,7 dopo il 50,7 di giugno.

Nonostante il buon momento della manifattura cinese, il dollaro australiano è lievitato di appena un punto percentuale mentre la sue controparte neozelandese cedeva 4 punti. L’Aussie è così scambiato a 0,9295, mentre il kiwi si attesta a 0,8504: nel mese di luglio entrambe le divise sono così ben al di sotto del loro range di trading abituale, con la banconota verde in crescita in attesa del rapporto sulle buste paga di quest’oggi.

Stamattina lo yen giapponese è il protagonista di un brusco calo dopo le parole del governatore della Banca del Giappone Kuroda. Secondo quando riporta Reuters, il vertice dell’istituto ha affermato che il programma di allentamento monetario della BoJ sta producendo gli effetti sperati, aggiungendo di esser pronto a modulare le proprie politiche nel caso in cui ciò dovesse rendersi necessario al fine di raggiungere l’obiettivo di prezzo prefissato. Reuters ha quindi evidenziato come l’economia del Giappone si stia avvicinando al target del 2%, continuando a recuperare terreno – seppur moderatamente – nonostante il calo della domanda per consumi registrato a seguito del rialzo dell’iva scattato in aprile. La BoJ auspica inoltre che il governo del primo ministro Abe non interrompa la sua azione riformatrice (che è funzionale al rilancio della crescita economica) e che soprattutto il settore privato sappia rispondere adeguatamente agli stimoli provenienti dal settore pubblico.

Stamane i trader rialzisti sul dollaro si sono presi una pausa in vista della pubblicazione di un importantissimo rapporto, quello sulle buste paga non-agricole, che potrebbe interrompere oppure rilanciare un rally della banconota verde tale che fino a questo momento sta stampando la migliore performance mensile in oltre un anno. L’indice DX è scambiato a 81,479, in rialzo del 2,1% a luglio e al massimo degli ultimi 10 mesi e mezzo. Si tratta ora di capire se ciò possa essere il principio di un trend ascendente duraturo (che i tori del dollaro aspettavano dall’inizio del 2014), oppure nient’altro che l’ennesima falsa-partenza. Secondo un sondaggio commissionato da Reuters, le buste paga dovrebbero essere lievitate di 233mila unità nel mese di luglio: benché ciò sarebbe meno di quanto realizzato a giugno (+288mila nuovi posti di lavoro), si tratterebbe comunque del sesto mese di fila caratterizzato da un’occupazione in crescita di oltre 200mila unità. Cosa che non si verificava dal lontano 1997.

 

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