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Trump abbandona il TPP, ma confida in trattati commerciali bilaterali più favorevoli

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Jan 30, 2017, 23:34 UTC

Il 23 gennaio, nel suo primo vero giorno di mandato, il presidente Trump ha adempiuto a una delle sue promesse elettorali, firmando un ordine esecutivo

Trump abbandona il TPP, ma confida in trattati commerciali bilaterali più favorevoli

Il 23 gennaio, nel suo primo vero giorno di mandato, il presidente Trump ha adempiuto a una delle sue promesse elettorali, firmando un ordine esecutivo con cui gli Stati Uniti escono dal Partenariato Transpacifico (Tpp). Alla stampa riunita nello Studio Ovale, Trump ha dichiarato: “Quello che abbiamo appena fatto è una gran cosa per il lavoratore americano.”

Qual è il significato di questa decisione per l’economia degli Stati Uniti e per il lavoratori americani? Si possono formulare soltanto delle ipotesi, perché il Congresso non aveva ancora ratificato il Tpp. Probabilmente, il trattato sarebbe stato comunque bocciato dal Congresso, perché non disponeva di sufficiente sostegno, né da parte dei repubblicani né da parte dei democratici.

Il Tpp era un trattato sul commercio che avrebbe abbattuto le tariffe per le importazioni e le esportazioni degli Stati Uniti con Canada, Messico, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Cile, Perù, Malesia, Singapore, Vietnam, Brunei… Praticamente tutti i principali Stati che si affacciano sull’oceano Pacifico.

In cambio dei tagli alle tariffe su importazioni ed esportazioni, gli Stati Uniti avevano negoziato misure sulla protezione della proprietà intellettuale, dell’ambiente e del mercato del lavoro attese dalle grandi imprese. Tuttavia, il negoziato aveva escluso la questione della manipolazione delle valute, decisione che ha probabilmente irritato Trump.

Per i critici, Trump sta tentando di invertire il processo di globalizzazione. Le grandi imprese non condividono la decisione di Trump, poiché mina la loro capacità di vendere a schiere di consumatori in tutto il mondo. Per alcuni, la decisione di Trump di stracciare il Tpp non comporterà affatto un aumento dei posti di lavoro negli Stati Uniti. Inoltre, è opinione diffusa che i beni venduti negli Stati Uniti costino poco perché prodotti in altri paesi. Infine, le imprese statunitensi traggono grandi profitti dalle esportazioni.

Per quanti sostengono Trump è, invece, giunto il momento di sviluppare una nuova politica commerciale che sia dalla parte delle famiglie dei lavoratori e non delle grandi imprese multinazionali. Berny Sanders, già tra i candidati del Partito Democratico alla presidenza degli Stati Uniti, ha affermato: “Se il presidente Trump intendesse veramente attuare una nuova politica per aiutare i lavoratori americani, sarei lieto di collaborare con lui.”

A una prima osservazione, la decisione di uscire dal Tpp poteva apparire un tentativo di Trump di annullare il commercio degli Stati Uniti nella regione del Pacifico. Tuttavia, non credo che sia così. A mio parere, Trump sta rafforzando la sua posizione negoziale per concludere intese bilaterali migliori con i singoli paesi, abbandonando il multilateralismo.

Probabilmente, il Tpp avrebbe incentivato la delocalizzazione delle imprese e dell’occupazione al di fuori degli Stati Uniti. Qualora Trump avesse ragione, i posti di lavoro resteranno negli Stati Uniti e, forse, diverse imprese torneranno negli Usa. Ecco perché Trump sta premendo sugli imprenditori perché non delocalizzino o tornino. Se Trump riuscirà a convincere le imprese e a mantenere posti di lavoro negli Stati Uniti e ha stipulare trattati commerciali bilaterali invece di quelli multilaterali come il Tpp, la mossa avrà effetti positivi sull’economia degli Stati Uniti.

Il punto di forza per la stipula di questi accordi è la clausola di cessazione dei negoziati dopo trenta giorni. Per Trump, “Se un paese non è onesto con noi, gli spediremo un avviso di termine delle trattative dopo trenta giorni.”

In conclusione, Trump non è contro il commercio, è a favore degli Stati Uniti.  Pertanto, ritengo che il suo obiettivo sia uscire dal Tpp per negoziare non in via multilaterale, ma bilaterale trattati commerciali migliori per gli Stati Uniti.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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