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Spread Tra Greggio WTI E Brent Pericolosamente Stretto

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 16, 2015, 19:06 UTC

I prezzi del greggio rimangono al di sotto dei 45$, il combustibile infatti é scambiato a 44,87$ mentre i trader rivedono i numeri rialzisti mostrati dal

Spread Tra Greggio WTI E Brent Pericolosamente Stretto

Spread Tra Greggio WTI E Brent Pericolosamente Stretto
Spread Tra Greggio WTI E Brent Pericolosamente Stretto
I prezzi del greggio rimangono al di sotto dei 45$, il combustibile infatti é scambiato a 44,87$ mentre i trader rivedono i numeri rialzisti mostrati dal rapporto settimanale API rilasciato martedì dopo la chiusura dei mercati. L’American Petroleom Institute rilascerà il rapporto settimanale sulle scorte di greggio il 15 settembre 2015. Nella settimana terminata il 4 settembre, le scorte di greggio statunitensi hanno postato un incremento di 2,1 milioni di barili. Per la settimana terminata l’11 settembre, invece, le indagini di mercato prevedono un incremento di 1,75 milioni di barili. Inoltre, il record delle scorte da Stati uniti e Medio Oriente potrebbero incrementare la saturazione.

Il rapporto API é stato seguito dal rapporto settimanale EIA sullo stato del petrolio. L’EIA rilascerà il prossimo rapporto il 15 settembre 2015. I dati hanno mostrato come, nella settimana terminata il 4 settembre, le scorte commerciali di greggio siano aumentate di 2,6 milioni di barili raggiungendo i 445 milioni di barili.

I sondaggi Bloomberg relativi alla settimana terminata l’11 settembre prevedono un incremento di 1,75 milioni di barili delle scorte di greggio e di 0,25 milioni di barili delle scorte di distillati. Contrariamente, quelle di benzina potrebbero postare un calo di 0,5 milioni di barili. Il possibile aumento delle scorte potrebbe esercitare un’ulteriore pressione sui prezzi.

La manutenzione delle raffinerie e il picco estivo dettato della stagione dei guidatori stanno giungendo a termine, Il forte ribasso dei prezzi della benzina potrebbe gravare sui prezzi del greggio. Nella sessione di ieri, infatti, i prezzi della benzina hanno postato un calo del 5,1%.

Il Greggio WTI e il Brent divergono nella sessione asiatica. Il combustibile europeo perde 30 centesimi ed é scambiato a 47,76$. Lo spread tra i due combustibili si attesta al di sotto dei 3$ mostrando come i trader non siano sincronizzati. Il 14 settembre l’Opec ha rilasciato il suo rapporto mensile sul greggio. Stando a quanto evidenziato dal rapporto, nel 2016 la domanda di greggio potrebbe diminuire sulla scia di un rallentamento economico di Cina e Brasile. La domanda di greggio OPEC potrebbe raggiungere i 30,31 milioni di barili giornalieri nel 2016. Sempre per lo stesso anno, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio prevede un aumento di 160 mila barili giornalieri da parte dei produttori non Opec. Contrariamene l’AIE stima un possibile calo della produzione dei paesi non appartenenti all’Opec.

In uno scenario a lungo termine, il collasso del mercato cinese e il declassamento del credit rating del Brasile, congiuntamente alle preoccupazioni riguardanti una recessione russa e un rallentamento economico sudafricano, potrebbero frenare la domanda di greggio, alimentando così le pressioni sul mercato petrolidero. Le previsioni effettuate dalla Societe Generale stimano che, nonostante le preoccupazioni riguardanti un eccesso dell’offerta, nel 2016 i prezzi del greggio WTI si attesteranno su una media di 49,40$ al barile. Secondo i dati EIA, nel 2015 i prezzi del greggio potrebbero attestarsi su una media di 49,23$ al barile, raggiungendo i 53,57$ al barile nel 2016.

In altre notizie, Carl Icahn ha incrementato le sue partecipazioni nella Cheniere Energy Inc., il produttore di gas liquefatto con sede a Houston. Carl Icahn ha aumentato la sua quota di mercato passando dai 19,4 milioni di agosto agli attuali 22,7 milioni. Egli ha dichiarato di aver pagato le nuove azioni una cifra compresa tra i 53,60$ e i 54,75$. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come l’investimento del Signor Icahn nella Cheniere Energy  sia arrivato proprio in un periodo in cui i prezzi del greggio sono drasticamente diminuiti. Nell’ultimo anno, infatti la Cheniere Energy ha registrato un calo del 34%, tuttavia, Icahn continua a mostrare un forte ottimismo, rimanendo rialzista nei confronti del suo produttore di GNL.

Il gas naturale posta un calo di 2 punti ed é scambiato a 2.732$, tuttavia, sembra praticamente morto all’interno del suo recente range di trading. Il ribasso dei prezzi del prodotto riduce il valore delle azioni dei principali produttori rendendoli uno dei bersagli prediletti dai maggiori trader.

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