Il Brent ha raggiunto il suo massimo annuale e il Wti è salito ai massimi da giugno. I contratti future sul Brent hanno guadagnato 1,75$, pari al 3,4%, salendo a 53,68$ e avvicinandosi molto alla quotazione del 9 ottobre 2015. I contratti future sul Wti con scadenza a novembre hanno toccato i 51,37$, in rialzo di 1,56$ ossia del 3,13%.
I contratti future sul gas naturale si sono mossi in rialzo dalla chiusura di venerdì, balzando a livelli non registrati dal maggio del 2015. I contratti future con scadenza a novembre sono saliti a 3,289$, prima di ridiscendere a 3,284$, in rialzo di 0,091$ ossia del 2,85%. Tale aumento deriva dalla preoccupazione per l’adeguatezza dell’offerta al soddisfacimento della domanda in inverno e dalla riduzione del numero di pozzi attivi.
LE BORSE DEGLI STATI UNITI
Negli Stati Uniti, a causa della festività del Columbus Day, la giornata di lunedì è stata priva di dati economici di particolare importanza. Il mercato dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti era chiuso, ma lo scarso volume di trading dovuto alla giornata festiva non ha impedito agli investitori in azioni di acquistare. Nelle prime ore della sessione, i principali indici si sono mossi in rialzo, spinti prima da una sessione europea nettamente positiva e poi dal notevole incremento del prezzo del greggio, che ha provocato un aumento della domanda di titoli del settore energetico.
Il dibattito tra i candidati alla presidenza degli Stati Uniti, svoltosi nella nottata di domenica, viene giudicato un pareggio. Tuttavia, l’azione del prezzo suggerisce che gli investitori si sono rallegrati del risultato perché Clinton, la candidata democratica, non avrebbe fatto nulla in grado di far retrocedere la sua posizione alla testa dei sondaggi. Per gli investitori, Clinton rappresenta lo status quo: la sua vittoria a novembre significherebbe, quindi, che gli affari continuerebbero a seguire il loro corso. Al contrario, una vittoria di Trump avrebbe conseguenze altamente negative sui mercati.
L’ORO