Gennaio 2015-Giugno 2015: è record per il risparmio gestito. La notizia arriva direttamente da Assogestioni (Associazione Italiana del Risparmio Gestito),
Gennaio 2015-Giugno 2015: è record per il risparmio gestito.
La notizia arriva direttamente da Assogestioni (Associazione Italiana del Risparmio Gestito), la quale comunica che il detto risparmio gestito ha raggiunto un valore di 96 miliardi di euro nel primo semestre del presente anno, forte di un risultato di 40,1 miliardi di euro raggiunto nel secondo trimestre.
Il dato acquisisce maggiore importanza se si considera come sia il risultato più alto da quando Assogestioni ha inaugurato la serie di rilevazioni sulle gestioni collettive e di portafoglio, operazione iniziata nel 2003.
È pur vero che i valori di cui sopra sono inseriti in un contesto migliore di quello contingente, questo perché sono toccati parzialmente dalla crisi greca, aggravatasi successivamente e per nulla investiti dal caos della borsa cinese, generatosi solo a metà dell’estate.
Solo con il prossimo report di Assogestioni sarà possibile stabilire una coerenza in termini di raccolta positiva e così osservare la tipologia di trend in questione.
Relativamente all’effetto sulla raccolta prodotto dai macro eventi di cui sopra, è utile prendere spunto da quanto affermato da Milano Finanza nella giornata di oggi, per il quale: “le prime avvisaglie di rallentamento si vedono sui fondi azionari che hanno registrato una forte frenata della raccolta nel secondo trimestre passando dai 5,6 miliardi ottenuti nel primo trimestre a 229 milioni”.
Quanto statuito da MF è coerente con i macro eventi precedentemente illustrati, infatti, la crisi greca e il crollo cinese sono stati catalizzatori di un calo sistematico in più mercati, non ultimo, per l’appunto, quello dei fondi azionari, che nel Bel Paese sono stati vittima di una brusca flessione, passando dai +469 milioni di euro del primo trimestre ai -103 del secondo.
Situazione diametralmente opposta per i fondi aperti, il cui virtuosismo costituisce l’altra faccia della medaglia. Le sottoscrizioni del secondo trimestre del 2015 hanno raggiunto i 30,4 miliardi di euro, con una raccolta netta di ben 69,5 miliardi di euro.
A trainare il carro della raccolta troviamo in primo luogo i Flessibili, dall’alto dei loro 16,9 miliardi di progresso nel secondo trimestre e dei 32,3 nel semestre; seguono gli Obbligazionari che registrano un + 6,9 miliardi di euro nel secondo trimestre e un +19,1 nel semestre, i Bilanciati, con un rapporto di +4,2 e 10,8 miliardi di euro, chiudono i Monetari, il cui progresso nel secondo trimestre e nel primo semestre risulta rispettivamente di +2,5 e 2 miliardi di euro.
Per concludere, è utile guardare nel dettaglio i dati relativi alle gestioni di portafoglio, il cui impatto sul trimestre è stato di 9,7 miliardi di euro, arricchendo l’ammontare complessivo del dato in questione fino a 26,2 miliardi di euro dall’inizio dell’anno; relativamente al patrimonio, questo si stima intorno agli 888 miliardi, il 51,7% dei volumi totali gestiti dall’industria, contro gli 828,5 miliardi investiti nelle gestioni collettive, pari al 48,3% del totale, che alla data del 30 giugno si aggira sui 1.717 miliardi di euro.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.