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Secondo la BoE il rallentamento della Cina non avrà un impatto sull’economia GB

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Sep 10, 2015, 23:36 UTC

Giovedì la coppia GBP/USD si muove in netto rialzo in seguito alle dichiarazioni rese dai funzionari della Banca d'Inghilterra, secondo i quali l'economia

Secondo la BoE il rallentamento della Cina non avrà un impatto sull’economia GB

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Giovedì la coppia GBP/USD si muove in netto rialzo in seguito alle dichiarazioni rese dai funzionari della Banca d’Inghilterra, secondo i quali l’economia britannica sarebbe abbastanza forte da superare indenne l’impatto del rallentamento della crescita economica in Cina e ogni altro ostacolo posto dal prolungamento della crisi del debito dell’eurozona.

La BoE ha anche mantenuto invariato il tasso di interesse ai minimi record dello 0,5% e non ha offerto indicazioni sui tempi dell’eventuale aumento dei tassi di prestito.

In aggiunta a ciò, dai verbali che accompagnano la decisione di oggi, si evince che un solo membro dei nove appartenenti al comitato di politica monetaria avrebbe votato a favore dell’aumento del tasso di interesse di riferimento per un quarto di punto.

La coppia EUR/USD, in una giornata caratterizzata da un basso volume di scambi, si è mossa in leggero rialzo: in vista della decisione sui tassi di interesse della prossima settimana da parte del Comitato Federale per il Mercato Aperto, la maggior parte dei principali investitori è rimasto in disparte. Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, in Francia i dati definitivi sulle buste paga del settore non agricolo rimangono invariati rispetto al mese precedente, allo 0,2%; la produzione industriale scende dello 0,8%, ben al di sotto rispetto alla stima ferma allo 0,3%.

Nonostante il rapporto sulle scorte piuttosto ribassista, i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre si muovono in netto rialzo. Secondo i dati dell’agenzia di informazione sull’energia USA, nella settimana conclusasi 4 settembre le riserve sarebbero aumentate di 2,6 milioni di barili, contro i 900.000 barili previsti dai trader.

Le condizioni di ipervenduto tecnico potrebbero aver contribuito al movimento di prezzo. A inizio settimana il mercato ha ceduto terreno in seguito all’annuncio della EIA che per quest’anno prevede un prezzo attorno a una media di 49,23$ il barile, in ribasso rispetto alla precedente previsione di 49,62$; l’agenzia ha anche rivisto al ribasso le previsioni per il 2016, da 54,42$ a 53,5$.

Le previsioni sono comunque positive sul lungo termine. La EIA prevede per quest’anno una produzione di petrolio greggio USA pari a 9,22 milioni di barili al giorno, rivedendo al ribasso la stima precedente pari a 9,36 milioni. È anche stata tagliata la stima per il 2016 dell’1,5%, a 8,82 milioni di barili al giorno.

Su Comex giovedì i future sull’oro con scadenza a dicembre hanno recuperato terreno dopo il netto calo di ieri. Il movimento non è stato procurato da alcuna notizia ed è più probabilmente legato a aggiustamenti di posizione in vista dell’annuncio della Fed della prossima settimana. La decisione sul tasso di interesse ha un impatto immediato sul dollaro USA, che si muoverà in netto rialzo in caso di aumento dei tassi, andando a spingere in ribasso i future sull’oro.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, il Dipartimento del Lavoro USA ha pubblicato i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che nella settimana conclusasi 5 settembre scendono di 6000 unità per un valore aggiustato stagionalmente di 275.000 unità; un dato sostanzialmente in linea con le stime. Con questo rapporto siamo alla 27ª settimana consecutiva in cui si registrano un numero totale di richieste al di sotto delle 100.000 unità.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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