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Scendono I Prezzi Della Benzina Poiché Crollano I Prezzi Del Greggio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 3, 2015, 17:37 UTC

Questa mattina il mercato del greggio WTI apre a 45,92$ postando un calo di 33 centesimi mentre il Brent  perde 41 centesimi ed é negoziato a 50.41$. I

Scendono I Prezzi Della Benzina Poiché Crollano I Prezzi Del Greggio

Scendono I Prezzi Della Benzina Poiché Crollano I Prezzi Del Greggio
Scendono I Prezzi Della Benzina Poiché Crollano I Prezzi Del Greggio
Questa mattina il mercato del greggio WTI apre a 45,92$ postando un calo di 33 centesimi mentre il Brent  perde 41 centesimi ed é negoziato a 50.41$. I trader restano soprafatti dall’ingente rialzo delle scorte mostrate dal rapporto d’inventario degli Stati Uniti e dal netto rifiuto dell’Arabia Saudita di ridurre i livelli di produzione. Le speculazioni che vedono l’Opec intenzionata a discutere con i produttori non membri al fine di ridurre i livelli di produzione si stanno diffondendo in tutto il mercato del greggio. Tuttavia, l’Opec non fornisce nessuna chiara indicazione sulle problematiche.

Stando al rapporto EIA, rilasciato nel pomeriggio di ieri, nella settimana terminata il 28 agosto,  le scorte di greggio sono aumentate di 4,67 milioni di barili raggiungendo quota 455,4 milioni di barili. contemporaneamente, le scorte di benzina scendono a 271 mila barili.

“Il rapporto é misto poiché mostra uno scenario ribassista per il mercato del greggio, tuttavia, segnala anche un lieve supporto per i prodotti raffinati” queste le dichiarazioni rilasciate da John Kilduff all’Again Capital. “Le importazioni di greggio hanno mostrato un netto rimbalzo mentre l’utilizzo delle raffinerie ha riportato un nuovo calo, scenario che ha condotto al sostanziale aumento delle scorte di greggio”.

Martedì, il rapporto dell’American Petroleum Institute ha mostrato un incremento delle scorte di 7,6 milioni di barili.

Secondo gli Analisti di IG, gli ultimi dati rilasciati dagli Stati Uniti, affiancati dall’ccesso della produzione Saudita, nettamente al di sopra della sua quota Opec, hanno “mostrato chiaramente come il surplus dell’offerta non sia ancora terminato”.

“Con la fine della “stagione dei viaggiatori” negli Stati Uniti, si ridurrà indubbiamente la domanda invernale, inoltre, ricordiamo come l’Iran abbia incrementato la sua produzione di greggio, pertanto, la possibilità di assistere ad un ulteriore ribasso dei prezzi é piuttosto elevata”.

Martedì i prezzi del greggio si muovono fortemente in ribasso poiché i deboli numeri di produzione provenienti da Cina e Stati Uniti hanno offuscato le prospettive di crescita della domanda nei due principali consumatori mondiali di greggio. Ricordiamo come, nei tre giorni antecedenti al rilascio dei suddetti dati, il greggio abbia postato un rincaro di oltre il 25%.

Mercoledì il rapporto rilasciato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti relativo al mercato del greggio ha mostrato come nella settimana terminata il 28 agosto le scorte del combustibile siano aumentate di 4,7 milioni di barili raggiungendo i 455,4 milioni di barili, livelli vicini ai massimi degli ultimi otto anni.

L’incremento delle scorte é stato nettamente superiore ai 900,000 barili  stimati dagli esperti di Bloomberg News. tuttavia, la produzione di greggio ha registrato un calo di 119.000 barili per attestarsi su quota 9,22 milioni di barili giornalieri. Le scorte di benzina  hanno registrato un calo di 300.000 barili raggiungendo i 214,2 milioni di barili.

La scorsa settimana ha visto le importazioni di greggio raggiungere una media di 7,9 milioni di barili giornalieri mostrando un incremento di 656 mila barili giornalieri rispetto alla settimana precedente. Le raffinerie operavano al 92,8% della capacità, con un’entrata giornaliera di circa 16,4 milioni di barili, approssimativamente 269.000 barili giornalieri al sotto la media della settimana precedente.

Stando a quanto riportato da AAA, il prezzo medio nazionale per gallone di benzina si attesta su quota 2,447$, in calo rispetto ai 2,556$ della scorsa settimana e ai 2,652$ del mese precedente. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come nello stesso periodo dello scorso anno il prezzo medio nazionale per gallone di benzina negli Stati Uniti era di 3,343$.

Il sentimento dei trader rimane indubbiamente debole dopo che i prezzi del greggio hanno ampliato le perdite nell’odierna sessione asiatica sulla scia dei numeri poco brillanti mostrati dagli Stati Uniti e dalla produzione manifatturira cinese. Ricordiamo, inoltre, come anche le aspettative di un ribasso delle scorte degli Stati Uniti abbiano gravato sui mercato. Le preoccupazioni globali riguardanti un possibile rallentamento  economico della Cina, il secondo consumatore mondiale di greggio, continuano ad inviare segnali negativi al mercato del greggio. Gli ultimi dati di produzione cinesi hanno alimentato le speculazioni riguardanti la possibilità di assistere ad un rallentamento economico del paese, infatti,  i dati riportati hanno postato i minimi pluriennali.

 

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