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Report Nomura: Italia e Banche Italiane sorridono

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: May 15, 2015, 22:50 GMT+00:00

Le stime del colosso finanziario del Sol Levante illuminano il Bel Paese: le banche italiane possono sorridere. Da quanto contenuto nel report nipponico,

Report Nomura: Italia e Banche Italiane sorridono
Report Nomura: Italia e Banche Italiane sorridono

Le stime del colosso finanziario del Sol Levante illuminano il Bel Paese: le banche italiane possono sorridere.

Da quanto contenuto nel report nipponico, si registra un aumento del livello dei prestiti concessi dalle banche tricolore nel primo trimestre 2015, segnale di rilievo in ottica di sblocco dell’economia reale e di motore dinamico verso flussi di capitali, in opposizione con il trend negativo della maggior parte dell’Europa Meridionale, in cui l’ammontare dei prestiti continua a scendere su base annua.
La crescita in questione interessa quasi tutte le banche italiane, che vantano un progresso dell’1,2% rispetto al trimestre precedente; bollino nero per Ubi Banca, unico istituto a controvertire il detto progresso.

Tali dati confermano le aspettative degli analisti di Tokyo relativamente a una risalita del livello dei prestiti nel Bel Paese, anzi, le rendono ancora più rosee: “crediamo che le aspettative sulla crescita dei prestiti possano anche migliorare”.

Secondo il report, l’effetto del calendario e dei minori rendimenti sono stati volano di un margine d’interesse minore per le banche della Penisola, salvo che per il caso di Mediobanca; le voci dell’universo bancario italiano fanno supporre che i nostri istituti finanziari si aspettino un net interest income stabile, o anche un miglioramento dello stesso nel proseguo dell’anno solare. Per questo auspicano un minor costo del funding, in modo da sostenere meglio questo trend.

Tornando al margine d’interesse minore, è possibile notare come questo sia stata compensato da rilevanti ricavi ottenuti da commissioni figlie del grande aumento del risparmio gestito e dai considerevoli introiti provenienti dall’attività di trading.
Capitolo RWA: la loro crescita è stata in parte bilanciata dalle più cospicue attività finanziarie disponibili per la vendita.

Infatti, prosegue Nomura: “Come risultato della crescita dei prestiti, le banche italiane hanno mostrato rwa superiori al previsto: +3% trimestre su trimestre in media. Tuttavia, questo è stato parzialmente compensato da un maggior patrimonio netto a seguito del miglioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”.

La nuova alba creditizia non sembra ancora tramontare, tant’è che le buone notizie non sono ancora terminate, anzi: la qualità del credito è continuata a migliorare. I non performing loans (sofferenze e incagli) e i crediti deteriorati sono rimasti stabili nel primo trimestre, conoscendo anche episodi di decrescita in alcuni casi, come accaduto ad Unicredit.
Questo trend ha consentito alle banche italiane di ridurre in modo non indifferente il costo del rischio nei primi tre mesi del 2015 rispetto al 2014: una contingenza che, aggiunta alla stabilità dei flussi dei citati non performimg loans, ha portato a una copertura delle sofferenze quasi piatta nel trimestre.

Da quest’analisi puntuale e precisa degli analisti Nomura si delinea un quadro molto positivo per la finanza tricolore, specie se rapportata al fenomeno involutivo presente in congrua parte nel resto dell’Europa, dove, ancora una volta nell’ultimo periodo, l’Italia sta svolgendo un ruolo di primo piano nel porsi come esempio virtuoso non solo di rispetto delle normative, ma di crescita nonostante la stringenza delle stesse.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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