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Questa Settimana i Trader Puntano i Riflettori sulle Riunioni delle Banche Centrali

Da
Barry Norman
Pubblicato: Apr 27, 2015, 16:05 GMT+00:00

Questa settimana saranno le banche centrali a dominare la scena, con le riunioni di Banca del Giappone (Boj), Fed e Reserve Bank of New Zealand.

Questa Settimana i Trader Puntano i Riflettori sulle Riunioni delle Banche Centrali

Questa settimana saranno le banche centrali a dominare la scena, con le riunioni di Banca del Giappone (Boj), Fed e Reserve Bank of New Zealand. L’istituto nipponico, che si riunirà giovedì, dovrebbe astenersi dall’espandere i propri stimoli monetari. Frattanto, i dati economici Usa poco soddisfacenti di venerdì scorso hanno rafforzato la tesi secondo cui la Fed non annuncerà alcun intervento imminente sui tassi nel corso della sua riunione di mercoledì.

Lo yen giapponese è negoziato a 118,94, mantenendosi poco al di sopra del range della scorsa settimana. Il cross EUR/JPY riflette invece la debolezza dell’area euro dopo esser caduto di 24 punti fino a 129,10. In Asia i riflettori sono tutti per il Giappone che pubblicherà una serie di dati economici che non mancheranno di rivelare lo stato di salute della terza economia globale. Domani sarà la volta delle vendite al dettaglio, seguite giovedì dalla produzione industriale e dalla decisione di politica monetaria della Boj, prima del rapporto sull’inflazione di venerdì.

La Boj sarà osservata con attenzione proprio mentre aumentano le voci di nuovi stimoli da parte dell’istituto al fine di risollevare verso il target il tasso di crescita dell’inflazione. Goldman Sachs sostiene che nell’arco di qualche mese le autorità nipponiche avranno messo in campo qualcosa di analogo all’Operazione Twist della Fed.

Secondo Bank of America, è probabile che a marzo le vendite al dettaglio del Giappone caleranno del -6,2% (su base annua) dopo il -1,8% di febbraio. La produzione industriale è attesa in calo del -1% su base mensile dopo il -3,1% di febbraio. L’inflazione dovrebbe invece essere cresciuta del +2% nel corso di marzo (su base annua), bissando così la performance del mese precedente. Eppure, rimuovendo gli effetti del rialzo dell’iva di un anno fa, l’indice IPC è rimasto praticamente piatto.

Il 30 aprile la Reserve Bank of New Zealand annuncerà la sua decisione di politica monetaria: l’evento sarà seguito con grande attenzione dopo che la scorsa settimana il vice-governatore dell’istituto ha ammesso la probabilità di assistere a un annuncio dai toni ribassisti. Una settimana fa il vice-governatore John McDermott ha annunciato che la Rbnz monitora con grande cura l’andamento dei salari e prenderà in considerazione nuove misure di allentamento monetario nel caso in cui questi dovessero crescere a un ritmo inferiore a quello dell’inflazione. È dallo scorso anno che l’istituto centrale sta inasprendo la sua politica monetaria, portando al 3,5% il tasso principale dal 2,5% di luglio. Le previsioni sono per una riunione di maggio in cui non avverrà nulla. Oggi i mercati della Nuova Zelanda rimangono chiusi per una festività nazionale; il Kiwi viaggia a 0,7604.

Mercoledì l’annuncio del Fomc dovrebbe rivelare nuovi indizi sulle prossime mosse di politica monetaria della prima economia globale, con una parte del mercato pronta a scommettere su di un rialzo anticipato dei tassi a fronte della forza del mercato del lavoro; secondo gli altri, la Fed si concentrerà invece sui rischi disinflazionistici. Il dollaro Usa viaggia in territorio positivo in apertura di settimana, crescendo di 10 punti fino a 97,18. È negoziato a 1,0854 contro l’euro e a 0,7812 contro l’Aussie.

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