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Prezzi Dell’Oro Al Rialzo Ma Le Previsioni Restano Ribassiste

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 16, 2014, 15:05 GMT+00:00

Mentre il mondo continua a preoccuparsi per il rallentamento della crescita economica, per le attuali situazioni geopolitiche, per la diffusione

Prezzi Dell’Oro Al Rialzo Ma Le Previsioni Restano Ribassiste

Prezzi Dell'Oro Al Rialzo Ma Le Previsioni Restano Ribassiste
Mentre il mondo continua a preoccuparsi per il rallentamento della crescita economica, per le attuali situazioni geopolitiche, per la diffusione dell’Ebola e per la revisione al ribasso nei profitti dei principali rivenditori statunitensi, gli investitori riprendono in considerazione la possibilità di investire nel mercato aurifero, da sempre considerato come un “porto sicuro”. L’oro e l’argento registrano una sessione piuttosto positiva supportati anche da un dollaro statunitense fortemente instabile nel commercio intraday. Anche in questo caso, l’incremento delle preoccupazioni riguardanti un possibile rallentamento della crescita economica sembra offrire spunti alla valuta di riserva. L’avversione al rischio continua a supportare la domanda di un porto sicuro per i propri investimenti, inoltre, l’affievolimento delle scommesse riguardanti un possibile aumento dei tassi d’interesse Fed, sembra guidare il dollaro statunitense. Giovedì, nella sessione asiatica, il metallo giallo si muove al ribasso poiché i trader hanno approfittato della forte ascesa di mercoledì per avviare alcune prese di beneficio. L’oro è scambiato a 1.241,20$ mentre l’argento guadagna 19 punti per attestarsi su quota 17,483$, in prossimità del massiccio supporto sito alla maniglia dei 17.50$. Il metallo giallo si muove al rialzo, avvicinandosi ai massimi postati l’11 settembre, quando il prezioso ha raggiunto i 1249.75$, tuttavia, ci sembra opportuno segnalare come, il mercato aurifero abbia rimbalzato dai minimi postati il 6 ottobre e come quest’ultimo sembri essere proiettato verso il primo rimbalzo settimanale sul retro delle speculazioni che vedono la Federal Reserve posticipare un possibile aumento dei tassi d’interesse. Ricordiamo, inoltre, come in Texas, due infermieri sono risultati positivi all’Ebola, scenario che ha indubbiamente preoccupato gli investitori, già allarmati dalla morte del paziente zero. Nella notte di giovedì il mercato aurifero ha mantenuto intatti i suoi guadagni stabilizzandosi in prossimità dei massimi mensili poiché gli investitori hanno optato per un “porto sicuro” di fronte alle forti preoccupazioni riguardanti un possibile crollo dell’economia mondiale.

Sempre nella sessione di giovedì, l’Asia estende il suo sell off nei titoli azionari, l’indice del dollaro si stabilizza in prossimità dei minimi delle ultime tre settimane e il greggio amplia le sue perdite. I rendimenti sui titoli del tesoro a 10 anni sono scesi sull’1,865%, il livello più basso dal maggio 2013. Lo S&P 500 ha cancellato mercoledì le perdite di quest’anno, mentre le azioni europee hanno perso il 3,2% per registrare la peggior perdita giornaliera degli ultimi 4 anni. Gli investitori sono stati spaventati dai deboli numeri riguardanti le vendite al dettaglio degli Stati Uniti, che nel mese di settembre hanno postato un forte calo. I prezzi della produzione subiscono il primo ribasso in più di un anno.

Nonostante i recenti guardagni e un quadro tecnico piuttosto florido, le preoccupazioni riguardanti una possibile ascesa del mercato aurifero restano in auge. Mercoledì, l’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, ha dichiarato che le sue partecipazioni hanno subito un calo dello 0,27% per attestarsi su quota 759,14 tonnellate.

Le preoccupazioni riguardanti un possibile rallentamento della crescita globale continuano a pesare sui metalli industriali che sono negoziati in prossimità dei recenti minimi. Il calo del dollaro statunitense supporta i metalli di base. Il rame guadagna 7 punti ma rimane comunque vicino ai minimi 2014, ovvero in prossimità dei 3.015$. Ricordiamo come il metallo rosso abbia recentemente postato un forte calo sul retro di un rallentamento della crescita globale, scenario che potrebbe ridurre ulteriormente la domanda del metallo industriale. I segni di un rallentamento della crescita statunitense e cinese spingono i prezzi del rame al ribasso postando i minimi settimanali. Ricordiamo come la suddetta mossa abbia preso piede a seguito del rilascio del rapporto relativo alle vendite al dettaglio degli Stati Uniti e a quello dell’attività manifatturiera nell’area di New York. Entrambi i rapporti, infatti, hanno mostrato numeri più deboli del previsto. Nel mese di agosto, la produzione industriale nell’Eurozona registra un calo dell’1.8%.

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