Il rapporto settimanale sulle riserve di petrolio negli USA pubblicato mercoledì ha colto di sorpresa i mercati, contribuendo a estendere i guadagni
Il rapporto settimanale sulle riserve di petrolio negli USA pubblicato mercoledì ha colto di sorpresa i mercati, contribuendo a estendere i guadagni artificialmente conseguiti in scia allo sciopero in Kuwait. I trader hanno una memoria a breve termine, mentre gli investitori guardano da una prospettiva di lungo periodo. Nel breve termine il prezzo del petrolio potrebbe rimanere sopra le aspettative ma nel momento in cui la pressione esterna si dissolverà, le riserve e la produzione globale causeranno un crollo del prezzo. Il fallimento della riunione di Doha sembra ormai alle nostre spalle, ma non lo sarà per molto. Il prezzo del WTI è salito fino a $ 43,86 mentre il Brent si dirige verso i $ 46,00.
Secondo Reuters lo scorso anno e nel primo trimestre 2016 lo stoccaggio di petrolio greggio ha aiutato i trader di commodity e le raffinerie a conseguire forti profitti, ma ora la struttura di prezzo che lo ha reso possibile si è dissolta. Secondo una strategia molto diffusa, chiamata “Cash & Carry”, i trader acquistano petrolio fisico e lo depositano in un centro di stoccaggio, o più raramente in una petroliera, e vendono simultaneamente i future sul petrolio per un contratto ravvicinato, tenendo al riparo la propria esposizione nel caso in cui i prezzi dovessero crollare quando il petrolio è in loro possesso.
Al momento della scadenza del contratto future, i trader riacquistano e vendono altri contratti per una data futura. La strategia continua fin tanto che i trader non ritengano opportuno reimmettere le riserve sul mercato.
In realtà questa strategia funziona solamente se il mercato di future è in contango, con il prezzo dei contratti a prossima scadenza inferiore a quelli a scadenza futura.
Quando un mercato è in contango, i trader acquistano constantemente i contratti a più basso prezzo e vendono quelli a più alto prezzo, ricavando un profitto dalla differenza. L’utile così conseguito è sufficiente a coprire tutte le spese per interessi sui prestiti necessari per l’acquisto di petrolio fisico e per la gestione dello stoccaggio.
Ammesso che le transazioni fisiche e finanziari corrispondano esattamente, esiste comunque la possibilità di ottenere un profitto senza affrontare rischi. In pratica, raramente le transazioni corrispondono perfettamente ed esistesse spesso una qualche forma di rischio residuo, ma il cash & carry è ancora una delle strategie a più basso rischio e più diffuse nel mercato di petrolio fisico.
Mercoledì l’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA) ha pubblicato il rapporto settimanale sulle scorte di petrolio. La scorsa settimana le riserve di greggio commerciale sono aumentate di 2,1 milioni di barili, per un totale di 538,6 milioni di barili. Secondo la EIA le riserve di greggio commerciale rimarrebbero ai massimi storici in questo periodo dell’anno.
Martedì l’Istituto Americano per il Petrolio (API) ha invece segnalato – in riferimento alla settimana conclusasi l’8 aprile – un incremento di riserve di greggio di 3,1 milioni di barili. Per lo stesso periodo di riferimento gli analisti stimavano un incremento di 2 milioni di barili di greggio. L’API ha anche segnalato un calo delle scorte di benzina di 1 milione di barili e di distillati per 2,5 milioni di barili. Dal minimo a quota $ 27,10 toccato il 19 gennaio, il Brent è riuscito a condurre un fantastico rally del 67% fin oltre la soglia dei $ 46, sebbene si sia ancora lontani dai massimi toccati nel novembre 2014.
In senso ampio, il rally del petrolio ha offerto supporto all’impennata in corso sui mercati azionari di tutto il mondo così come ha contribuito alla loro caduta nelle prime settimane dell’anno.