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Prezzi del Petrolio Greggio in Rialzo

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 13, 2015, 20:27 GMT+00:00

Il petrolio greggio WTI continua a salire nel corso della sessione asiatica guadagnando 42 centesimi per attestarsi a 51,63 $, mentre il Brent ne guadagna

Prezzi del Petrolio Greggio in Rialzo

Il petrolio greggio WTI continua a salire nel corso della sessione asiatica guadagnando 42 centesimi per attestarsi a 51,63 $, mentre il Brent ne guadagna 33 raggiungendo quota 59,65 $. Il calo del dollaro nella seconda metà della sessione di giovedì ha contribuito a sostenere i rialzi sui mercati di materie prime. I tagli alla spesa nel settore controbilanciano i timori legati all’eccesso di offerta, dopo che per la quinta settimana consecutiva le scorte di petrolio greggio hanno mostrato un incremento. La compagnia petrolifera francese Total ha annunciato giovedì che quest’anno, per fronteggiare il calo dei prezzi del petrolio, si avvia ad aumentare i tagli dei costi operativi a 1,2 miliardi di dollari, spendendo il 30% in meno in opere esplorative. I prezzi del petrolio dovrebbero di conseguenza salire, dato che i tagli alla spesa da parte delle imprese di esplorazione rappresentano un fattore positivo (sebbene gli incrementi delle riserve di petrolio negli Stati Uniti abbiano invece l’effetto opposto). Il numero di piattaforme scende al tasso più alto dal 1985, e questo prima o poi porterà a raggiungere il punto di massimo dell’offerta. Non è però dato sapere quando questo massimo sarà identificato con certezza, o quantomeno previsto in maniera curata.
È possibile che la produzione continui a superare la domanda di un margine sufficientemente ampio da spingere ancora i prezzi in ribasso? È uno scenario da prendere in considerazione. Dietro un aumento dell’offerta globale potrebbero potrebbe celarsi la produzione di differenti regioni, fra le quali Sudamerica, Africa, Libia, Iran, Irak, Russia, l’Arabia Saudita, solo per dirne alcune.
La Libia martedì ha riaperto il porto petrolifero di Hariga, ponendo fine a uno sciopero che ha minacciato di tagliare ulteriormente le esportazioni mentre le fazioni rivali continuano a lottare per il controllo del paese membro del Opec. La minacciata chiusura dello stabilimento di Hariga evidenzia la fragilità del sistema di trasporto, mentre due governi in competizione e i loro alleati sono impantanati in una contesa per il territorio e per lo sfruttamento del petrolio.
Mentre i dati sulle scorte sia negli Stati Uniti che nei paesi Opec continuano a essere negativi, la materia prima ieri ha registrato un’impennata in seguito agli aggiornamenti sulle riserve negli USA e di altri produttori internazionali di petrolio. Apache Corp, uno dei principali produttori statunitensi di petrolio scisto, ha annunciato un taglio delle spese e delle piattaforme operative per il 2015 legato al crollo dei prezzi del petrolio greggio. Ieri il sentiment positivo in scia all’accordo sul cessate il fuoco fra Russia e Ucraina ha favorito gi scambi mentre il rimbalzo di petrolio greggio ha spinto le azioni del comparto energetico in rialzo.

Giovedì, in scia al rapporto settimanale sulle scorte, il gas naturale ha registrato un forte ribasso per recuperare in parte questa mattina, guadagnando 15 punti e toccando quota 2,732. I future sul gas naturale hanno perso terreno dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte di GN della EIA, scese meno del previsto la scorsa settimana (-160 BCF contro una flessione di 165-168 BCF prevista). Si tratta di un valore inferiore alla media degli ultimi cinque anni (pari a 178) e che ha esercitato una pressione ribassista sulle commodity nonostante gli aggiornamenti sulle condizioni meteo per il breve termine siano state confermate. Le previsioni della CPC USA per i prossimi 8-14 giorni continuano a indicare un abbassamento delle temperature su oltre la metà dei territori degli Stati Uniti.

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