Questa mattina il petrolio greggio si muove su terreno negativo, con il petrolio WTI a quota 60,56 e il Brent a 66,35, entrambi in ribasso di 17
Il deprezzamento del dollaro si è ripercosso sui prezzi del petrolio greggio. Il biglietto verde ha interrotto un rialzo che durava da tre giorni e, per la prima volta questa settimana, ha ceduto terreno contro l’euro, rendendo la commodity, denominata in dollari, più a buon mercato per coloro che possiedono altre valute.
Secondo un rapporto della agenzia di analisi del mercato Genscape, fra venerdì e martedì le riserve di greggio a Cushing, in Oklahoma, sarebbero scese di quasi 740.000 barili.
I timori di un eccesso di offerta sono diminuiti come risultato dell’annuncio da parte del dipartimento dell’energia che indica che, nel corso della settimana conclusasi il 15 maggio, i livelli di scorte negli Stati Uniti sono scesi per la terza settimana consecutiva. Nel rapporto settimanali sulle scorte di petrolio greggio pubblicato mercoledì la EIA sostiene che le riserve di petrolio greggio sono scese di 2,67 milioni di barili nel corso della settimana conclusasi il 15 maggio, contro le previsioni degli analisti intervistati in un sondaggio Bloomberg che prevedevano una contrazione pari a 730.000 barili. Il 15 maggio si contavano 482,2 milioni di barili nelle riserve USA.
Ieri i dati sulle riserve di petrolio greggio commerciali Usa hanno spinto i prezzi del petrolio greggio in rialzo. Il mercato potrebbe raggiungere il livello di resistenza più vicino a 61$ al barile, già stato raggiunto nel maggio 2015. Per contro, il rafforzamento del dollaro e l’eccesso di offerta potrebbero spingere prezzi del petrolio in ribasso. Di conseguenza il WTI potrebbe raggiungere il livello di supporto chiave dei 55$ il barile, prezzo toccato nell’aprile 2015.
Giovedì il prezzo della benzina è salito ai massimi del 2015. Spinto in rialzo dalle aspettative di un rafforzamento della domanda nel corso del fine settimana della Giornata della Memoria. Quest’anno negli Stati Uniti il consumo di benzina è aumentato in un momento in cui i prezzi del petrolio scendevano ai minimi pluriennali e in corrispondenza di un incremento occupazionale. Gli economisti si chiedono in che misura un calo della benzina possa incoraggiare un maggiore utilizzo dei mezzi di trasporto, tuttavia alcuni analisti e investitori fanno affidamento proprio sull’aumento della domanda per contribuire a ridurre l’eccesso di offerta di petrolio globale.
Il gas naturale ha perso nove punti nel corso della sessione mattutina, spinto in ribasso dalle prese di beneficio dopo che il prezzo era salito giovedì in scia al rapporto settimanale sulle scorte della EIA. Il gas naturale si attesta a quota 2,955. Giovedì l’agenzia di informazione sull’energia ha segnalato un incremento di scorte pari a 111 miliardi di piedi cubi per un volume totale pari a 1897 miliardi di piedi cubi. Nella settimana conclusasi l’8 maggio, le riserve sono per il 65,7% sopra i livelli dello scorso anno, ma ancora per il 2% sotto la media degli ultimi cinque anni. Dopo la pubblicazione del rapporto della EIA, i future sul gas naturale hanno comunque registrato un rally, superando per la mia volta dallo scorso febbraio la soglia dei tre dollari per milione di unità termiche britanniche. Le previsioni indicavano un’iniezione di 117 miliardi di piedi cubi, il dato inferiore ha contribuito a spingere gli acquisti.