Martedì il mercato aurifero si muove in ribasso chiudendo al di sotto dei 1150$ poiché i trader asiatici hanno approfittato del calo di 1,70$ postato
Mercoledì il Comitato federale per il libero mercato potrebbe perdere la pazienza. Ovvero, se il termine “pazienza” dovesse scomparire dalle sue dichiarazioni dopo la riunione sulla politica monetaria di questa settimana, la Fed potrebbe aumentare i tassi d’interesse. Con una crescita economica stabile, la banca centrale ha bisogno di aumentare le entrate. Secondo i dati riportati dal CME Group FedWatch, i trader dei future si aspettando che il tasso di deposito overnight aumenti almeno dello 0,75% poiché il 2016 é sempre più vicino.
L’ETF Securities, una società specializzata nell’emissione di ETF negoziati in borsa, ha dichiarato che i suoi fondi in oro hanno riportato il maggior deflusso settimanale dall’inizio della scorsa settimana.
Mercoledì i metalli di basi sull’LME si muovono in ribasso, il rame e il nichel postano rispettivamente un calo dell’1% e dell’1,2%, mentre i prezzi del piombo pesante registrano un incremento dello 0,8%. I prezzi dei metalli sono stati appesantiti da un rinnovato ribasso dei prezzi del greggio, dall’incertezza insorta prima della riunione della Federal Reserve e da una lenta ripresa della domanda cinese a seguito del nuovo anno lunare di febbraio. Questa mattina i prezzi del rame perdono 14 punti per attestarsi su quota 2.623$ poiché, martedì, i numeri statunitensi hanno mostrato un forte calo nelle nuove costruzioni, calo che nel mese di febbraio ha postato i minimi annuali, forse sulla scia delle intemperie che hanno ostacolato la costruzione di nuove abitazioni. Dalle ultime indicazioni, nel primo trimestre, la ripresa economica ha mostrato una fase di debolezza. Il mal tempo e un dollaro statunitense in costante ascesa hanno indubbiamente rallentato la crescita estera, inoltre, una controversia lavorativa nei porti della West Coast ha certamente ridotto l’attività economica degli ultimi mesi, lasciando spazio a forti dubbi riguardanti un possibile aumento dei tassi di interesse fed già dal mese di giugno. Un incremento dell’1,4% delle scorte sull’LME ha esercitato una pressione sui prezzi.