Questa mattina i metalli preziosi si muovono in rialzo sulla scia dell'inizio di una nuova settimana. I trader si stanno preparando per l'ultimo incontro
Questa mattina i metalli preziosi si muovono in rialzo sulla scia dell’inizio di una nuova settimana. I trader si stanno preparando per l’ultimo incontro tra la Grecia e l’Eurogruppo, si tratta dell’ultimo incontro in programma prima della scadenza del 28 febbraio, quando finirà il programma di salvataggio lasciando la Grecia senza fondi. La maggior parte degli investitori ritengono che le due parti raggiungeranno un accordo poiché i funzionari greci sembrano essere intenzionati a fare un passo indietro. Giovedì il dollaro statunitense si muove in ribasso sul retro dei numeri poco brillanti mostrati dal paese, numeri che hanno messo in discussione la tempistica necessaria per l’aumento dei tassi di interesse sebbene si vociferi che tale mossa prenderà piede nel mese di giugno. I trader attendono ansiosamente il rilascio degli ultimi verbali Fed, rilascio previsto per mercoledì. Il mercato aurifero guadagna 4.80$ ed é scambiato a 1.231,90$ mentre l’argento posta un rincaro di 19 punti per attestarsi su quota 17,313$. L’argento rimane all’intero del suo range di trading del 2015 raggiungendo un punto morto tra i 17$ e i 17.50$. Anche il platino si muove in rialzo guadagnando 8,50$; il metallo é scambiato a 1.216,20$.
La scorsa settimana l’indice del dollaro DX ha postato un calo dello 0,6% sulla scia dei deboli numeri delle vendite al dettaglio riportati dagli Stati Uniti. Inoltre, anche i dati sulle richieste del sussidio di disoccupazione hanno gravato sulla valuta. Tuttavia, a causa delle rinnovate preoccupazioni riguardanti la ristrutturazione del debito della Grecia, preoccupazione dettate dai colloqui ancora in corso, il dollaro chiude agli stessi livelli di apertura . Venerdì il biglietto verde ha postato i minimi settimanali a 93,68 chiudendo a 94.07.
La scorsa settimana il mercato aurifero si é mosso prettamente in ribasso oscillando tra un minimo di 1.216,45$ a un massimo di 1.245,80$. L’aumento del dollaro ha compensato l’impatto favorevole dettato dalle forti preoccupazioni sul futuro della Grecia nella zona euro, inoltre, i timori per un escalation delle violenze in Ucraina hanno penalizzato la propensione al rischio. Detto questo, le aspettative riguardanti un possibile aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti hanno gravato sul sentimento degli investitori. Stando a quanto dichiarato lo scorso martedì da un funzionario della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti dovrebbe aumentare i tassi di interesse a giugno sulla scia di un rafforzamento dell’economia nazionale e di un’inflazione che sembra proiettata verso il target previsto dalla banca. La Riksbank ha inaspettatamente tagliato il suo tasso repo portandolo al negativo e dichiarando inoltre che comprerà presto titoli pubblici per 10 miliardi di corone svedesi, investitori che sono rapidamente corsi ai riparti preferendo gli asset rifugio. I mercati azionari globali si muovono in rialzo favoriti da un “cessate il fuoco” tra Russia ed Ucraina, scenario che ha ridotto la richiesta di preziosi, da sempre considerati come un porto sicuro per i propri investimenti.
La scorsa settimana i metalli di base, eccezion fatta per il rame, sono stati scambiati su una nota negativa sulla scia delle preoccupazioni riguardanti la sostenibilità della Grecia nell’Unione Europea, preoccupazioni insorte dopo una situazione di stallo creatasi durante i colloqui intercorsi tra la Grecia e i suoi creditori internazionali. Inoltre, ad esercitare un ulteriore pressione ribassista un rallentamento della crescita economica della Cina, rallentamento visibile in una stringa di deboli numeri economici rilasciati dal più grande consumatore mondiale di metalli. Tuttavia, le forti perdite sono state imbottite da un rialzo dei prezzi del greggio e un ribasso del valore del dollaro. Dopo aver chiuso la settimana al di sopra dei 2,60$, questa mattina il rame si muove in ribasso raggiungendo quota 2.598$. Questa settimana inizierà la vacanza lunare cinese pertanto i trader lasceranno i mercati per sette giorni. Le vendite pre-vacanza hanno stimolato i mercati dei metalli. Detto questo, ci sembra opportuno ricordare come, la scorsa settimana, il metallo rosso abbia postato un rincaro dello 0,8% , rincaro dettato anche da un dollaro debole che ha supportato il rialzo dai minimi degli ultimi 5 anni postato a gennaio. Il consumo fisico diminuisce di fronte all’arrivo delle vacanze, vacanze che inizieranno mercoledì, tuttavia, i trader non sembrano essere intenzionati ad andare short qualora la PBOC decidesse di apportare un inaspettato taglio dei tassi di interesse dopo che, nel mese di gennaio, l’inflazione annua al consumo in Cina ha postato i minimi degli ultimi cinque anni, sottolineando così la persistente debolezza economica del paese. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come le importazioni di rame in Cina siano diminuite del 2,4% rispetto al mese precedente raggiungendo quota 410,000 tonnellate nel mese di gennaio, inoltre, le scorte di metallo rosso sull’LME hanno riportato un rialzo del 3,8%, scenario che ha indubbiamente agito da fattore negativo.