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Negli Stati Uniti, mentre gli investitori elaborano i nuovi dati dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, le borse si muovono in ribasso

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Oct 3, 2016, 15:30 UTC

Nella giornata di lunedì, poco dopo l'apertura, le borse degli Stati Uniti si sono mosse in ribasso. Il Dow Jones ha perso subito 100 punti, mentre lo

Negli Stati Uniti, mentre gli investitori elaborano i nuovi dati dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, le borse si muovono in ribasso

Nella giornata di lunedì, poco dopo l’apertura, le borse degli Stati Uniti si sono mosse in ribasso. Il Dow Jones ha perso subito 100 punti, mentre lo S&P ha ceduto lo 0,5% e il Nasdaq si è mosso in ribasso dello 0,3%, prima che i prezzi cominciassero a risalire. Secondo i trader, l’andamento negativo deriva da condizioni tecniche di iperacquisto seguite al netto rialzo di venerdì scorso e al nervosismo generale in attesa della pubblicazione dei dati sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, prevista per la giornata di venerdì.

I trader hanno reagito all’andamento volatile del petrolio. Nelle prime ore della sessione, il greggio è stato sostenuto dall’accordo dell’Opec sulla riduzione della produzione. Sebbene l’intesa non diverrà operativa prima di novembre e i dettagli non sono ancora noti, gli speculatori continuano a ritenere prudente andare long in attesa di nuovi dati.

Tuttavia, poco dopo l’apertura della Borsa di New York, quanti hanno riscosso i profitti hanno esercitato pressione sul mercato, avvicinandolo alla soglia psicologica dei 50,00$. Attualmente, il mercato stima una riduzione della produzione da parte dell’Opec compresa tra i 700000 e i 750000 barili. A ogni modo, il cartello dovrà affrontare la complessa questione della definizione dei tagli: quali membri dovranno attuarli e a quanto ammonteranno. Saranno necessari delicati negoziati, durante i quali già fallirono i precedenti tentativi di giungere a un accordo per sostenere il prezzo del greggio.

Negli Stati Uniti, l’indice Markit dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero del mese di settembre ha segnato 51,5, un nuovo minimo trimestrale. Ciò significa che il settore sta perdendo slancio da luglio, sebbene sia i volumi di produzione sia i nuovi ordini siano aumentati.

L’indice Ism del settore manifatturiero di settembre è salito dal precedente 49,4 a 51,5. Il ritorno a una lettura superiore a 50 indica la ripresa dell’espansione.

La spesa del settore edilizio delude con un calo dello 0,7% ad agosto. Gli investitori attendevano un incremento dello 0,2%.

Le vendite di autovetture negli Stati Uniti registrano risultati diversi, con Nissan in aumento del 4,9% e Toyota dell’1,5%. Le vendite di Ford scendono, invece, dell’8% e quelle di General Motors dello 0,6%.

Nella giornata di lunedì, con l’annuncio della primo ministro May che fissa l’avvio della procedura formale di recesso del Regno Unito dall’UE a marzo del 2017, la sterlina si è mossa in forte ribasso. La valuta britannica ha, infatti, perso l’1% contro l’euro, toccando i minimi dall’agosto 2013.

I contratti future sull’oro si sono mossi in lieve rialzo, spinti dalla reazione degli investitori alla decisione del governo britannico.

I contratti future sul platino si sono mossi in ribasso, trascinati dalla firma da parte del principale sindacato dei minatori del Sud Africa di un accordo con Impala Platinum.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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