Tuttavia, poco dopo l’apertura della Borsa di New York, quanti hanno riscosso i profitti hanno esercitato pressione sul mercato, avvicinandolo alla soglia psicologica dei 50,00$. Attualmente, il mercato stima una riduzione della produzione da parte dell’Opec compresa tra i 700000 e i 750000 barili. A ogni modo, il cartello dovrà affrontare la complessa questione della definizione dei tagli: quali membri dovranno attuarli e a quanto ammonteranno. Saranno necessari delicati negoziati, durante i quali già fallirono i precedenti tentativi di giungere a un accordo per sostenere il prezzo del greggio.
Negli Stati Uniti, l’indice Markit dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero del mese di settembre ha segnato 51,5, un nuovo minimo trimestrale. Ciò significa che il settore sta perdendo slancio da luglio, sebbene sia i volumi di produzione sia i nuovi ordini siano aumentati.
L’indice Ism del settore manifatturiero di settembre è salito dal precedente 49,4 a 51,5. Il ritorno a una lettura superiore a 50 indica la ripresa dell’espansione.
La spesa del settore edilizio delude con un calo dello 0,7% ad agosto. Gli investitori attendevano un incremento dello 0,2%.
Le vendite di autovetture negli Stati Uniti registrano risultati diversi, con Nissan in aumento del 4,9% e Toyota dell’1,5%. Le vendite di Ford scendono, invece, dell’8% e quelle di General Motors dello 0,6%.
Nella giornata di lunedì, con l’annuncio della primo ministro May che fissa l’avvio della procedura formale di recesso del Regno Unito dall’UE a marzo del 2017, la sterlina si è mossa in forte ribasso. La valuta britannica ha, infatti, perso l’1% contro l’euro, toccando i minimi dall’agosto 2013.