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Metalli Rialzisti Sulla Scia Dell’Incertezza Economica

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jul 4, 2016, 09:31 GMT+00:00

L'oro si muove in rialzo alla fine della scorsa settimana a causa di un aumento delle incertezze dettate dal Brexit. Detto questo, David Cameron e George

argento

L’oro si muove in rialzo alla fine della scorsa settimana a causa di un aumento delle incertezze dettate dal Brexit. Detto questo, David Cameron e George Osborne hanno dichiarato che non avvieranno l’articolo 50 fino a quando il nuovo successore sostituirà David Cameron, che ha lasciato la carica di primo ministro dopo il Bretix. Tra i favoriti vi era l’ex sindaco di Londra, Boris Johson, pugnalato alla schiena dal suo responsabile di campagna e amico Michael Gove, che all’ultimo minuto ha scaricato Johnson e ha deciso di correre per l’elezione a Primo Ministro. Il metallo giallo guadagna 20$ e chiude la settimana a 1344,10$. L’argento si attesta a livelli record stabilizzandosi in prossimità dei massimi riportati a settembre del 2014. Il prezioso é scambiato a 20$ registrando un rincaro di oltre il 21% da inizio anno.

Investitori alla ricerca di metalli come rifugio sicuro.

 Venerdì il dollaro statunitense si muove fortemente in ribasso poiché gli investitori hanno ritirato le fiches dal tavolo da gioco in previsione del lungo fine settimana del 4 Luglio, giorno dell’indipendenza americana. Il dollaro statunitense perde lo 0,4% contro un paniere di sei valute, mentre le scorte europee si muovono in rialzo sulla scia delle notizie che vedono  la Banca di Inghilterra, la Banca del Giappone e la Banca Centrale Europea prendere in considerazione la possibilità di allentare ulteriormente la politica monetaria.

Stando a quanto dichiarato dagli analisti, le preoccupazioni per l’economia globale hanno ridotto la possibilità di assistere ad un innalzamento dei tassi di interesse degli Stati Uniti nei prossimi mesi, tuttavia, la decisione dipenderà dai numeri economici della nazione, inoltre i mercati presteranno particolare attenzione al rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi che verrà rilasciato l’8 luglio.

Matthew Turner analista Macquarie ha dichiarato: “L’oro si muove in rialzo sulla scia delle aspettative che vedono le banche centrali allentare ulteriormente la politica monetaria. Il rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi potrebbe frenare tutto questo? Gli ultimi due rapporti hanno registrato numeri estremamente deboli, tuttavia, altri dati statunitensi hanno mostrato un miglioramento”.

Turner ha aggiunto: “La reazione della Fed sembra essere cambiata, infatti riteniamo che l’istituto di credito non innalzerà i tassi prima di dicembre.” A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come i bassi tassi di interesse degli Stati Uniti supportino l’ascesa dell’oro, poiché diminuisce il costo di detenzione rendendo il metallo meno caro per i detentori di valute estere”.

Oro e argento in rialzo sulla scia dell’incertezza economica

Il platino posta i massimi dal 18 maggio a 1,050.80$ l’oncia e sembra essere proiettato verso la sua più grande ascesa settimanale da fine aprile.

Il palladio si dirige verso la sua migliore settimana da marzo. Il metallo posta i massimi dal 13 maggio a 601$ con un incremento dello 0,6% rispetto ai 596,20$.

L’ascesa del metallo giallo é stata ostacolata dal rapporto rilasciato dall’Institute for Supply Management che ha mostrato un indice manifatturiero crescente con una lettura di 53,2 punti per il mese di giugno. Gli analisti sottolineano come il suddetto rapporto mostri segni di forza, poiché la lettura ha superato le aspettative.

L’ascesa del metallo giallo é un chiaro segnale dell’avversione al rischio registrata nella prima parte di questo anno finanziario. La normale corsa verso beni di rifugio – che include l’oro e il corrispondente rafforzamento del dollaro – ne sono una testimonianza. Le imminenti  preoccupazioni sulla stabilità dell’Unione Europea – e dell’euro – hanno causato un enorme sconvolgimento delle valute, e l’ingente acquisto di titoli di Stato e oro è stato un risultato logico di tale scenario. La SocGen prevede che nell’ultimo trimestre del 2017 il prezzo del dollaro statunitense raggiungerà gli 1,350.

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