Il mercato aurifero si muove al ribasso stabilizzandosi in prossimità dei minimi degli ultimi 3 mesi poiché gli investitori stando valutando le
Il mercato aurifero potrebbe continuare a lottare fino a quando non assisteremo alla riunione della Federal Reserve, riunione di due giorni in programma per la prossima settimana, che dovrebbe fornire nuovi indizi sulle tempistiche dell’aumento dei tassi di interesse statunitensi. Un aumento dei tassi di interesse potrebbe ridurre la domanda del prezioso. Detto questo, l’odierno rilascio del rapporto sulle vendite al dettaglio degli Stati Uniti potrebbe mostrare un lieve miglioramento, contrariamente a quanto riportato ieri dal rapporto relativo alle richieste del sussidio di disoccupazione, rapporto che ha mostrato un inaspettato aumento prima della riunione Fed prevista per il 16 e il 17 settembre.
Stando agli ultimi dati registrati, l’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, possiede 788,72 tonnellate. I prezzi del prezioso postano un calo dello 0,3% per attestarsi in prossimità dei minimi degli ultimi 3 mesi. La mossa recente ribassista del metallo giallo è stata indubbiamente dettata dalle preoccupazioni riguardanti un imminente aumento dei tassi di interesse degli Stati uniti, da un dollaro forte e da un affievolimento delle tensioni in Ucraina. Ricordiamo come i rivenditori di Honk Kong abbiano incrementato la domanda di metallo giallo approfittando dei prezzi vantaggiosi, tuttavia, la mossa non sembra essere duratura. Inoltre, stando a quanto dichiarato mercoledì dal presidente dell’Ucraina, la Russia avrebbe rimosso gran parte delle forze militari stanziate lungo il confine ucraino alimentando così le speranze di una pace tra i due paesi, in guerra da cinque mesi. Tale scenario avrebbe ridotto la domanda di oro, da sempre considerato come un porto sicuro per i propri investimenti.
I prezzi dei metalli di base subiscono la pressione di un dollaro statunitense in costante crescita. Questa mattina il rame rimane invariato in prossimità dei minimi mensili ed è scambiato a 3.095$. Ricordiamo come nelle ultime dodici settimane il metallo rosso abbia postato ingenti cali sul retro di un dollaro forte che grava indubbiamente sulla domanda. Sulla borsa di Londra il rame perde l’1,3% mentre la valuta statunitense registra un incremento del 4,4% sul retro delle forti speculazioni riguardanti un imminente aumento dei tassi di interesse Fed. Un dollaro forte rende le materie prime negoziate in valuta estera troppo costose per gli investitori causando così un calo della domanda.