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Mario Draghi: Regalate una risata a chi preferirebbe il pre-euro

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: May 9, 2019, 09:36 UTC

Mario Draghi dice ai giovani che sono il futuro dell'Europa: A chi vi dice che vorrebbe tornare al pre-euro, regalategli una risata.

Mario Draghi, investitori stranieri

Il presidente della Banca centrale Europea (BCE) Mario Draghi ha partecipato alla premiazione del Generation Euro Students Awards ieri 8 maggio, e parlando ai giovani e alle giovani presenti ha detto:

“A chi ipotizza un ritorno alle valute nazionali precedenti l’euro voi semplicemente rispondereste con una risata e a proposito, io sarei con voi”.

E poi Draghi ha continuato: “Siete la prima generazione cresciuta con l’euro e siete il futuro dell’Europa”.

Un sostegno quello di Draghi e un incoraggiamento, a giovani che non hanno conosciuto il marco tedesco, il franco francese, la lira italiana, la peseta spagnola, l’escudo portoghese.

Cresce un po’ in tutta Europa la nostalgia per le vecchie monete e questo è dovuto, a ragione, a causa di una non corretta adozione dell’euro nelle prime fasi, che ha generato una confusione nei cittadini. Confusione che ha giocato a vantaggio di chi ha saputo approfittarsebe svuotando letteralmente le economie europee.

Dell’Euro non possiamo più fare a meno

Tuttavia dell’euro, ora, non possiamo più fare a meno. I benefici presunti dal ritorno all’euro semplicemente non esistono, anzi, i casi dell’Argentina, del Brasile e della Turchia dovrebbero insegnarci che è meglio restare uniti.

L’argentina non è capace di uscire dalla morsa della svalutazione del peso, lo scorso anno la lira turca è caduta vittima di una fase di svalutazione, il real brasiliano è anch’esso in una fase di svalutazione (ma in questo caso sta favorendo l’esportazione del caffè e quindi gli va bene).

Non è solo una questione di euro

Non è una questione legata solo all’avere una valuta comune, i 27 stati europei (28 se il Regno Unito tornerà sulla sua decisione) hanno nei decenni costruito una base di regole comuni che aiutano l’insieme degli stati a reggere alla globalizzazione.

Immaginiamo una Europa di stati singoli, con politiche economiche non comuni e basate solo su accordi bilaterali, cosa ne sarebbe stato dei singoli stati e dell’Italia contro i giganti asiatici con la Cina in testa?

La BCE ha salvato anche l’Italia

A seguito della crisi del debito sovrano del 2008, la Banca Centrale Europea ha significativamente sostenuto l’economia europea, le banche e l’intero sistema, con politiche monetarie che nessuno stato da solo avrebbe mai potuto mettere in campo.

Il quantitative easing, il TLTRO per rifinanziare le banche, per quanto alcuni analisti ed esperti ritengono non siano state le migliori misure per rimettere in piedi l’economia europea, hanno cionnonostante scongiurato scenari peggiori.

L’Italia fuori dall’UE non avrebbe potuto chiedere aiuto alla BCE, avrebbe dovuto farsi colonizzare dagli investitori stranieri più di quanto già sta avvenendo.

Dobbiamo, quindi, necessariamente regalare una risata a chi vorrebbe l’Italia fuori dall’euro perché non abbiamo le risorse per poterci considerare un paese indipendente e convenire con Mario Draghi che è meglio stare in Europa e con il futuro dell’Europa.

Una Unione Europea imperfetta

La recente indagine di 63 giornalisti europei “Grand Theft Europe” che ha svelato l’immensa rapina fatta a danno dei cittadini europei, mette a nudo tutte le inefficienze di una Unione Europea imperfetta e incapace di mettersi d’accordo.

A fine maggio l’UE a 28 è chiamata al voto (voterà anche il Regno Unito), l’Italia voterà il 26 maggio 2019. Ben 21 capi di Stato europei hanno lanciato un appello comune ai cittadini affinché vadano a votare: “Cittadini andate a votare”.

Queste votazioni sono considerate di “importanza speciale” dai capi di stato, cruciali per le sorti dell’Unione Europea e dell’euro.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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