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Spariti 1.260 miliardi di IVA. Svelato da inchiesta giornalistica Europea

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: May 7, 2019, 11:50 UTC

Spariti 1.260 miliardi di IVA nell'UE a 28. Svelato dall'inchiesta giornalistica europea che coinvolge 63 giornalisti tra cui Il Sole 24 Ore: Grand Theft Europe.

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Si chiama Grand Theft Europe, la grande rapina all’Europa che secondo l’inchiesta coordinata dal giornale tedesco Correctiv, avrebbe sottratto all’intera Unione europea 1.260 miliardi di euro in IVA non versata.

L’inchiesta internazionale ha coinvolto 35 media dell’UE a 28, con la partecipazione anche di giornalisti norvegesi e svizzeri. Per l’Italia ha partecipato Il Sole 24 Ore, che riporta la notizia in un lungo e dettagliato articolo.

L’indagine, riporta il quotidiano economico italiano, è durata svariati mesi ed ha coinvolto ben 63 giornalisti.

Una vasta indagine, che fa onore ai giornalisti in particolare per la cooperazione europea che hanno saputo dimostrare.

Una indagine che ha richiesto un lavoro immane per scandagliare centinaia di migliaia di pagine di documenti confidenziali e di indagini di polizia in corso, leggere i trascritti di intercettazioni telefoniche e email, intervistare centinaia di esperti in materia tributaria, fiscale, finanziaria, per capire cosa sta accadendo in Europa e oltre.

Grand Theft Europe: 1.260 miliardi di IVA sottratti ai contribuenti

L’indagine Grand Theft Europe fa riferimento al periodo 2011 – 2016 e dimostra come l’evasione fiscale sia un problema europeo, anche se l’Italia è purtroppo in testa al gruppo per quanto riguarda il numero di miliardi di euro di IVA elusa e non versata.

Ci sono dentro tutti i paesi, nessuno escluso: Germania, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Malta, Lussemburgo, Polonia, Romania, Finlandia, Portogallo, più tutti gli altri paesi europei.

Società apri e chiudi e poi sparisci

Il Sole 24 ore riporta le numerose tecniche utilizzate dalle società per eludere il pagamento dell’IVA sulle merci.

Vengono studiati a tavolino sistemi di società “apri e chiudi” alla velocità della luce, che poi spariscono quasi senza lasciare traccia.

Soltanto la Guardia di Finanza ha scoperto 3.188 società fantasma in 17 mesi, dal mese di gennaio 2017 al mese di maggio 2018, riporta Il Sole 24 Ore citando fonti della Guardia di Finanza.

Una Europa divisa, anche su questo

Mentre i giornalisti europei hanno saputo dimostrare una coordinazione straordinaria, i governi dell’UE a 28 dimostrano ancora una volta la loro incapacità a collaborare.

La mancanza di coordinazione nell’UE è un vantaggio per quanti di mestiere organizzano questi schemi societari.

I 1.260 miliardi spariti, significano oltre 200 euro pro capite per i cittadini dell’UE. Fondi che avrebbero potuto garantire servizi e sviluppo per tutti, ma che invece si sono dileguati nei forzieri di pochi.

Grand Theft Europe. Chi vi ha partecipato

Numerose, come scritto in apertura, le testate giornalistiche che hanno partecipato all’indagine, tra cui citiamo:

Correctiv, Il Sole 24 Ore, Newsweek, Liberation, Expresso, FR, Information, aktuality.sk, El Confidencial.

L’inchiesta ha un mini sito ospitato da Correctiv, dove poter leggere tutti gli approfondimenti sull’inchiesta che sta portando a conoscenza dell’opinione pubblica la più grande frode fiscale della nostra storia europea.

Secondo le stime della Commissione europea, riporta il mini sito, nell’UE le “bande organizzate derubano” circa 50 miliardi di euro: quanto una manovra finanziaria.

Le truffe milionarie

Come riportato dall’inchiesta giornalistica, una delle più grandi frodi è stata architettata da Amir Bahar con i certificati di CO2 ai danni del governo tedesco, che ha perso 800 milioni di euro.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche banchieri della Deutsche Bank, che sono già stati condannati in Germania, perché facevano da tramite per la compravendita dei certificati.

Malta e Italia, secondo l’inchiesta, sono coinvolte in un grande giro di affari che gravita intorno ai carburanti, “l’attuale prodotto caldo”.

Anche i terroristi vengono finanziati con i soldi dell’IVA evasa in Europa. Una unità speciale, mentre cercava Osama Bin Laden, trovò un laptop che conteneva i nomi di società coinvolte nei caroselli fiscali.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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