Mano a mano che si avvicina la metà del 2015, primo vero arco temporale idoneo per tirare le somme sull’economia tricolore, si prospetta un quadro dai
Mano a mano che si avvicina la metà del 2015, primo vero arco temporale idoneo per tirare le somme sull’economia tricolore, si prospetta un quadro dai contorni dolci e dai contenuti ancor più delicati, che è possibile osservare già dal secondo mese primaverile.
In primo luogo è da sottolineare come Piazza Affari stia registrando un progresso, trainata dal buon momento attraversato dalle maggiori società.
Così, non passano inosservati i titoli di Enel, Mediobanca e UnipolSai che vantano miglioramenti rispettivamente di +1,97% a 4,14 euro, +3,14% a 8,87 euro, +3,57% a 2,494 euro; più staccati, ma comunque in aumento sono i titoli di Telecom Italia e Finmeccanica, i cui acquisti si attestano sul +1,06% a 1,05 euro il primo, +0,89% a 11,30 euro la seconda.
Figlio dei numeri di cui sopra è l’indice Ftse Mib che raggiunge i 22.965 punti, facendo segnare un aumento dello 0,54%, il cui spread BTP-BUND si attesta sui 116 punti, nonostante il rendimento decennale dei titoli di Stato nostrani scenda dell’1,69%.
Numeri in tal senso si giustificano con la diminuzione della produzione industriale tedesca del mese di marzo, pari al -0,5%, il cui dato ha contrastato con il consenso mensile degli economisti, in attivo di uno 0,4%: tale contingenza ha alimentato gli acquisti sui BUND.
Lasciando i mercati e concentrando l’attenzione sulla produzione industriale, è possibile, attraverso l’analisi ISTAT, guardare con favore l’anno solare passato; il dato a riguardo vanta un aumento dello 0,3%, rappresentando il massimale positivo nei 12-15 mesi precedenti e costituendo un continuum progredito del trimestre ottobre-dicembre 2014, il cui rialzo è stato dello 0,2% sul mese precedente.
Le notizie positive continuano, arricchendosi di un altro miglioramento della produzione del mese di marzo, +0,4% rispetto a febbraio e +1,5% su base annua.
Sembra opportuno fornire un’istantanea settoriale della produttività italiana: rispetto a febbraio cresce la produzione dei beni di consumo (+1,4%) e dei beni intermedi (+0,3%), scendono quelli strumentali (-0,2%) e l’energia (-0,1%); diversamente, su base annua, il comparto farmaceutico di base e i preparati farmaceutici (+22,2%), la fabbricazione di coke, i prodotti petroliferi raffinati (+15,9%) e i mezzi di trasporto (+13,2%) vantano la maggiore crescita tendenziale.
È bene sottolineare che i volumi flessori maggiori si abbiano nell’attività estrattiva (-9,4%), nell’industria del legno, nei comparti carta e stampa (-5,9%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5,1%).
Per concludere la disamina sulle buone notizie non si può non soffermarsi sul calo espositivo delle banche italiane verso i fondi BCE, passando dai 165,696 miliardi di euro di marzo ai 159,224 miliardi di euro di fine aprile, a testimonianza del buon lavoro eseguito dagli istituti di credito del Bel Paese.
Tali dati, contenuti nel documento sugli aggregati di bilancio della Banca d’Italia sono coerenti con i successivi, relativi ai finanziamenti a lungo termine con base trimestrale, per i quali, si registra una contrazione da 146,008 miliardi di euro di fine marzo a 143,541 di fine aprile: la liquidità ottenuta attraverso le operazioni a sette giorni si è attestata a 15,682 miliardi da 19,688 miliardi di fine marzo. I dati relativi a marzo hanno mostrato una risalita complessiva di oltre 20 miliardi dei finanziamenti in essere, tutta legata alle posizioni a lungo termine.
Una crescita sistemica c’è, è innegabile. Realisticamente, la strada è ancora in salita, ma solo percorrendo una strada in salita è possibile raggiungere un picco: la sfida italiana passa proprio di lì.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.