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A luglio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti rimangono inaspettatamente invariate

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Aug 18, 2016, 13:58 GMT+00:00

Nel mese di luglio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste inaspettatamente invariate, spingendo l'indice del dollaro in netto ribasso.

A luglio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti rimangono inaspettatamente invariate

Nel mese di luglio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste inaspettatamente invariate, spingendo l’indice del dollaro in netto ribasso. Gli economisti avevano previsto un incremento delle vendite al dettaglio pari allo 0,4%. Il dato, palesemente negativo, ha gettato dubbi e preoccupazioni sulla crescita economica nel terzo trimestre. Le vendite al dettaglio core registrano un -0,3% a fronte di una stima del +0,2%.

L’indice dei prezzi alla produzione segna un calo dello 0,4%, il primo declino da marzo e il maggiore dal settembre del 2015. I trader sono stati sorpresi da questa contrazione, poiché si aspettavano una lettura del +0,1%. Il dato è un ulteriore prova del rallentamento dell’economia. L’indice dei prezzi alla produzione core registra un -0,3% a fronte del +0,2% previsto.

L’indice preliminare della fiducia dei consumatori della University of Michigan segna 90,4, un lieve incremento rispetto all’ultima lettura di 90,0. Tuttavia, il dato è inferiore alla previsione di 91,5. Le scorte delle imprese sono aumentate dello 0,2% a fronte di una stima dello 0,1%.

Il deprezzamento del dollaro ha contribuito al rialzo dell’euro, salito a quota 1,1120 prima di ridiscendere a quota 1,1174, con un guadagno di 0,0033 punti ossia dello 0,30%. Al contempo, la coppia GBP/USD si è mossa in ribasso, toccando quota 1,2935, con una perdita di 0,0038 punti ossia dello 0,29%. I più bassi rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti hanno contribuito a sostenere lòa coppia EUR/USD. La sterlina ha continuato a reagire negativamente alle discussioni su nuove misure di stimolo.

Nella giornata di venerdì, i contratti future sull’oro con scadenza a dicembre negoziati sul Comex hanno guadagnato l’1,3% a seguito della pubblicazione dei dati economici. L’oro spot è salito a 1355,80$ ossia dello 0,98%, mentre i contratti furure hanno toccato i 1357,50$. I trader dell’oro hanno reagito al deprezzamento subito dal dollaro durante la sessione di venerdì, con gli investitori che continuano a posticipare le aspettative di un innalzamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Il ribasso del dollaro ha, inoltre, contribuito a sostenere i contratti future sul greggio. La valuta degli Stati Uniti tende a supportare il petrolio perché il deprezzamento rende il greggio meno caro per i compratori esteri. Quanti acquistano petrolio hanno continuato a reagire alle dichiarazioni rese nella giornata di martedì dall’Arabia Saudita. Riyad ha affermato che i paesi produttori di petrolio discuteranno delle possibili misure di stabilizzazione del prezzo del greggio durante un incontro che si svolgerà nel prossimo mese in Algeria.

Nella giornata di venerdì, i titoli del Tesoro e gli altri titoli di Stato degli Stati Uniti si sono mossi in generale rialzo, con gli investitori che assimilavano l’indice dei prezzi alla produzione e i dati sulle vendite al dettaglio. Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni, che fungono da riferimento, è stato dell’1,4916%. Il rendimento dei titoli del Tesoro a 30 anni è, invece, inferiore, attestandosi al 2,215%.

Gli indici azionari statunitensi si sono mossi in rialzo a causa della reazione degli investitori ai deludenti dati sull’economia degli Usa. Il Dow Jones si è mosso in ribasso di circa 30 punti. Lo S&P 500 ha ceduto circa 2 punti dopo un primo tentativo di rialzo, poiché non è riuscito a trovare compratori sufficienti a proseguire lungo la tendenza positiva.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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