I mercati non hanno potuto scrollarsi di dosso la sensazione di morte imminente sebbene giovedì i prezzi del petrolio abbiano postato un certo rimbalzo
Questa settimana, entrambi i contratti sono cresciuti dell’8% o più, poiché il calo delle scorte di greggio degli Stati Uniti ha aiutato il sentimento di mercato. Venerdì scorso l’immagine di un prolungato rallentamento della produzione di greggio in Nord America è stato supportato da un ulteriore caduta del numero degli impianti di perforazione attivi negli Stati Uniti e in Canada.
Stando all’ultimo Commitment of Traders (COT) , rilasciato venerdì dal Commodity Futures Trading Commission (CFTC), la scorsa settimana gli speculatori dell’oro e i trader dei future hanno rivisto le loro posizioni rialziste sull’oro mostrando un incremento per la terza settimana consecutiva.
Sempre la scorsa settimana il metallo giallo posta un rincaro dell’1,1% sulla scia del rilascio dei verbali della Federal Reserve degli Stati Uniti che hanno mostrato come i funzionari politici siano rimasti piuttosto cauti di fronte ad un innalzamento dei tassi di interesse. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come il mese scorso i funzionari della Fed abbiano discusso la costante espansione economica degli Stati Uniti in contrasto agli intensificati rischi globali optando per una strategia go-slow.
Nelle tre settimane precedenti il mercato aurifero si é mosso in ribasso rimanendo stabile la scorsa settimana poiché un aumento dei salari e un forte incremento dei posti di lavoro hanno supportato l’idea di vedere gli Stati Uniti fronteggiare il difficile contesto globale.
Stando a quanto dichiarato in un intervista telefonico da Miguel Perez-Santalla, direttore delle vendite e del marketing presso la Heraeus Metals “le persone sono ancora preoccupate per l’economia, questa è la ragione per cui continuano ad acquistare oro”. “tutto questo ci riconduce all’innalzamento dei tassi della Fed, poiché non sono convinto che l’economia possa supportare un ulteriore innalzamento.”
“I prezzi del mercato aurifero si sono mossi in rialzo poiché il mercato ha previsto un cambiamento della prospettiva relativa all’innalzamento dei tassi di interesse”, queste le dichiarazioni rilasciate da Reuters citando Stefan Wielder, vice presidente della GoldMoney a Vancouver. “Attualmente la Fed dovrebbe apportare due innalzamenti, tuttavia, i mercati ritengono che non ne avverrà nemmeno uno, pertanto, i prezzi del metallo giallo continueranno a librarsi tra i 1200$ e i 1250$ fino a quando non riceveremo una chiara risposta”.
L’argento guadagna 22,6 centesimi, l’1,5%, ed é scambiato a 15.384$ l’oncia. Si tratta del più grande rialzo dal 31 marzo, quando il metallo si attestava in prossimità dei 15,464$ l’oncia. Dopo aver postato un calo dell’1% la scorsa settimana, i prezzi del prezioso invertono la rotta registrando in rialzo del 2,3%. L’argento guadagna 1,58$ o l’11,5% rispetto ai prezzi dello scorso anno. Il metallo si muove nuovamente in rialzo postando un incremento di 91 punti ed é negoziato a 15.475$.
Il platino guadagna 13,70$, l’1,4%, ed é negoziato a 968,40$ l’oncia. La mossa registra un incremento dell’1,4% rispetto alla settimana precedente. Il palladio guadagna 4,85$, lo 0,9%, per attestarsi su quota 538,65$ l’oncia, ma nella settimana posta un calo del 4%.
Questa settimana la vendita di monete d’oro sale a 26.500 once, registrando il più grande incremento settimanale dal 19 febbraio. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come la scorsa settimana il rincaro era di 10.500. Le vendite divise includono 20.500 once di American Gold Eagles contro le 8.500 once precedenti e 6,000 once di American Gold Buffalo contro le 2.000 once precedenti.