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L’Oro Sembra Intenzionato A Testare Il Livello Di Supporto Dei 1.180$ Mentre Il Platino E’ Proiettato Verso Una Rottura Al Di Sotto Dei 1.100$.

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jun 7, 2015, 08:56 GMT+00:00

Questa mattina il mercato aurifero si muove in ribasso poiché i trader non sembrano interessati al metallo. L'oro è scambiato a 1.182,20$ mentre l'argento

L’Oro Sembra Intenzionato A  Testare Il Livello Di Supporto Dei 1.180$ Mentre Il Platino E’ Proiettato Verso Una Rottura Al Di Sotto Dei 1.100$.
L’Oro Sembra Intenzionato A Testare Il Livello Di Supporto Dei 1.180$ Mentre Il Platino E’ Proiettato Verso Una Rottura Al Di Sotto Dei 1.100$.

Questa mattina il mercato aurifero si muove in ribasso poiché i trader non sembrano interessati al metallo. L’oro è scambiato a 1.182,20$ mentre l’argento si attesta su quota 16.392$. L’attenzione sembra essere interamente rivolta alla Federal Reserve e al possibile innalzamento dei tassi d’interesse sulla scia di forti numeri economici . Le notizie sono state offuscate dalle dichiarazioni del Presidente della BCE, Mario Draghi, dall’inflazione dell’eurozona e dalle trattative greche. Inoltre, gli investitori hanno prestato particolare attenzione anche ai commenti del Fondo Monetario Internazionale e dell’OCSE riguardanti la crescita economica mondiale. Il platino sembra essere destinato a rompere al di sotto dei 1.100$ per la prima volta dall’inizio dell’anno, infatti, il metallo perde 1,35$ ed è scambiato a 1.102,60$ nella sessione asiatica.

Stando alle ultime previsioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’economia mondiale sembra essere destinata a crescere ad un ritmo più lento di quello riportato lo scorso anno. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come nel mese di marzo l’OCSE aveva previsto per il 2015 una crescita economica mondiale del 4%; i dati di mercoledì hanno stimato una crescita del 3,1%, indubbiamente inferiore al 3,3% dello scorso anno. I principali motori dell’economia mondiale, Stati Uniti e Cina, mostrano segni di rallentamento.

La Cina non è stata in grado di supportare la sua incredibile crescita, scenario che ha innescato effetti a catena sull’economia mondiale. La produzione e le esportazioni sono diminuite e il mercato immobiliare non è più forte come un tempo.

Negli Stati Uniti, la forza del dollaro ha rallentato la crescita. Le aziende statunitensi continuano a perdere denaro all’estero mentre gli stranieri hanno smesso di acquistare i prodotti statunitensi poiché risultano troppo costosi.

I metalli preziosi hanno subito le pressioni dei recenti rapporti che vedono la BCE raggiungere un accordo con la Grecia. Inoltre, Mario Draghi, presidente del suddetto istituto di credito desidera che la Grecia rimanga all’interno dell’Eurozona. Tale scenario ha ridotto la necessità di acquistare il prezioso come rifugio sicuro esercitando una pressione ribassista sul metallo.

Un rapporto pubblicato mercoledì dall’Automated Data Processing (ADP) degli Stati Uniti ha mostrato numeri sull’occupazione più forti del previsto, esercitando un ulteriore pressione sul metallo. Tale rapporto, relativo al mese di maggio, ha mostrato un incremento di 201,000 buste paga, numeri più alti del previsto.

L’oro sul Comex si muove in ribasso durante la notte postando i minimi delle ultime tre settimane poiché la forza statunitense intacca l’appeal del prezioso. Inoltre, l’ottimistica valutazione effettuata dalla BCE sulla salute economica dell’eurozona ha contribuito a spingere il prezioso in ribasso. La Banca Centrale deve ora capire se la ripresa economica europea rischia di inciampare sul nascere.

I dati odierni forniscono una spinta ai titoli azionari statunitensi. Una lettura nel settore privato ha mostrato come, nonostante un numero di assunzioni inferiore alle aspettative, i posti di lavoro siano aumentati rispetto al mese precedente. Inoltre, un ulteriore rapporto ha mostrato come, nel mese di aprile, il deficit commerciale degli Stati Uniti abbia postato un calo del 19,2%.

Per quanto riguarda gli altri metalli, il rame si muove ulteriormente in ribasso e sembra essere intenzionato a rompere al di sotto dei 2,72$, livello di supporto. Nelle prime ore del mattino, le partecipazioni in rame perdono 8 punti per attestarsi su quota 2,721 sulla scia di un dollaro in rialzo. Il metallo rosso si muove in ribasso

poiché le preoccupazioni riguardanti un calo della domanda cinese sono state supportate da una debole attività manifatturiera del più grande consumatore mondiale di metalli industriali. Detto questo, le prossime due settimane forniranno maggiori indizi sulle prospettive di crescita della Cina, infatti, assisteremo al rilascio dei dati relativi al commercio, ai prestiti, agli investimenti e alla produzione industriale.

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