Mercoledì il mercato aurifero ruggisce tornando al di sopra dei 1300$ sul retro delle forti tensioni e violenze insorte in diverse parti del globo.
La Nato ha dichiarato che esiste il rischio di assistere all’invio di truppe militari russe in Ucraina, infatti, la Grande Madre Patria potrebbe utilizzare il “pretesto” di una missione umanitaria o del mantenimento della pace, soprattutto, dopo che il presidente Vladimir Putin ha ammassato i soldati sul confine occidentale del suo paese. Quest’anno i prezzi del prezioso hanno l’8,8% poiché le tensioni in Europa orientale e la violenza in Medio Oriente hanno rinnovato l’interesse degli investitori nel metallo. Il rally del 2014 ha superato i guadagni per le ampie misure di azioni, buoni del Tesoro e materie prime. Il mese scorso, le partecipazioni in prodotti negoziati in borsa sostenuti dal metallo hanno postato i massimi dal novembre 2012.
Ricordiamo come nel 2013 il mercato aurifero abbia registrato un calo del 28%, il più grande calo degli ultimi trent’anni, poiché gli investitori hanno perso la fiducia nel metallo come riserva di valore sul retro di un rally azionario e di un’inflazione contenuta.
Inoltre, il mese scorso, il metallo giallo ha postato un calo del 3% dettato dalla possibilità di assistere ad un aumento dei tassi di interesse da parte dellla Federal Reserve. A tale proposito ricordiamo come, nel periodo compreso tra dicembre 2008 e novembre 2011, i prezzi del prezioso abbiano postato un rincaro del 70% poiché la Fed ha acquistato i titoli di debito e gli oneri finanziari detenuti a un minimo storico. L’oro si muove al rialzo sul retro di forti tensioni geopolitiche che incrementano la domanda del prezioso, da sempre considerato come un porto sicuro per i propri investimenti. Sulla borsa di Londra è scambiato a 1,307$.
Il metallo giallo rompe nuovamente al di sopra dei 1300$ sul retro delle notizie che negli ultimi giorni hanno visto la Russia accumulare truppe militari lungo il confine orientale dell’Ucraina, notizie che hanno sollevato numerose speculazioni riguardanti una potenziale invasione russa, invasione che potrebbe porre fine ai recenti progressi riportati dalle truppe ucraine contro i ribelli indipendentisti filo russi. Tuttavia, da un punto di vista tecnico, alcuni analisti consigliano ancora di considerare ogni rally del mercato aurifero come un’ottima opportunità di vendita.
Mercoledì, le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, si muovono al ribasso perdendo 2,4 tonnellate per attestarsi su quota 797.65 tonnellate. I mercati hanno tutti gli occhi puntati sul rilascio del rapporto relativo alle richieste per il sussidio di disoccupazione degli Stati Uniti, dati che dovrebbero misurare la forza della più grande economia mondiale. Inoltre, si attendono le dichiarazioni della BCE riguardo al futuro della sua politica monetaria. Giovedì, nei mercati fisici, la domanda del prezioso diminuisce poiché il metallo rompe al di sopra dei 1300$ l’oncia. I premi del più grande acquirente mondiale, la Cina, scendono a 1$ l’oncia contro i 2$-3$ postati nelle sessioni precedenti.
Per quanto riguarda gli altri metalli, il rame guadagna 14 punti ed è scambiato a 3.18$, mentre il palladio registra un incremento di 7,50$ per attestarsi su quota 858,20$. Ricordiamo come i prezzi del metallo rosso abbiano recentemente postato un forte ribasso sul retro del rilascio del rapporto relativo al settore dei servizi della Cina, rapporto che ha mostrato come tale settore sia cresciuto al ritmo più lento degli ultimi 9 anni. Lo scenario ha sollevato numerose preoccupazioni riguardanti le prospettive della domanda del più grande consumatore mondiale di rame. Tuttavia, alcuni analisti vedono tale calo come un’ottima opportunità d’acquisto poiché le previsioni di una forte crescita statunitense incoraggiano quelle riguardanti la condizione cinese. Stando a quanto riportato dall’agenzia di pianificazione economica della Cina, il paese aumenterà i propri investimenti in diversi settori, tra i quali ci sembra opportuno segnalare quello immobiliare, un grande consumatore di rame, inoltre, le autorità avanzeranno ampie riforme economiche volte a cambiare i sistemi fiscali e quelli dei prezzi.