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L’Oro Rimane Sotto il Livello Chiave

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jun 9, 2015, 18:29 GMT+00:00

I trader di oro e metalli preziosi sembrano rimanere in disparte, in un mercato caratterizzato da un basso volume di scambi e da scarsa convinzione. L’oro

L’Oro Rimane Sotto il Livello Chiave

L’Oro Rimane Sotto il Livello Chiave
I trader di oro e metalli preziosi sembrano rimanere in disparte, in un mercato caratterizzato da un basso volume di scambi e da scarsa convinzione. L’oro guadagna 1,60$ per attestarsi a 1175,20$, non curante del crollo del biglietto verde. L’argento rimane vicino al minimo dei 16$ e il platino riesce invece a rompere i 1100$: i trader hanno approfittato del dollaro debole per comprare il metallo a buon mercato a un prezzo al di sotto del livello di supporto. Ieri il dollaro USA ha perso l’1,1% pagando i timori espressi dal presidente USA al G7 riguardo gli effetti del dollaro forte sulle valute dei paesi di mercati emergenti. Gli indicatori positivi sull’economia nazionale hanno incoraggiato le prese di beneficio, nonostante le aspettative per un aumento anticipato dei tassi di interesse. La SPDR Gold Trust, il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo, ha registrato un ulteriore flusso in uscita. Le riserve sono scese dello 0,17%, ai minimi da gennaio, attestandosi venerdì scorso a 708,70 t.
Nel corso della sessione asiatica il mercato aurifero, sfruttando il leggero calo del dollaro, si è mosso in rialzo, ma i prezzi rimangono ben al di sotto della soglia psicologica. A sostenere l’oro hanno anche contribuito gli acquisti dei “cacciatori di affari” che cercano di trarre vantaggio dal calo dei prezzi dei metalli preziosi – ai minimi degli ultimi tre mesi – verificatosi in scia al rapporto sulle buste paga del settore non agricolo superiore alle aspettative dello scorso fine settimana. Gli investitori prevedono un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve già a partire dal mese di settembre.

In giornata i prezzi dell’oro probabilmente si muoveranno in direzione laterale: la debole domanda di investimenti (che si somma a un probabile aumento dei tassi di interesse negli USA) eserciterà una pressione ribassista mentre il dollaro debole attutirà la caduta dei prezzi. Ieri sul LME (eccetto l’alluminio) i metalli di base hanno guadagnato terreno, con il nichel in prima linea con un incremento di 2,2 mentre tutti gli altri registrano incrementi solo marginali in scia al calo del dollaro; il rame sale dello 0,2% chiudendo a 2,708$. Il calo del dollaro e le aspettative per ulteriori misure di stimolo da parte del più importante consumatore di metalli, la Cina, hanno agito come fattore positivo. Ad avere un effetto di supporto per il mercato dei metalli ha contribuito anche il calo dello scorso mese delle importazioni in Cina che spingerà Pechino verso l’adozione di maggiori misure di stimolo per impedire un ulteriore rallentamento dell’economia. Secondo i dati ufficiali pubblicati oggi, in Cina l’inflazione nel mese di maggio ha toccato i minimi degli ultimi quattro mesi. Indice dei prezzi al consumo nel mese di maggio scende all’1,2%, sotto l’1,5% a/a del mese di aprile.

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