Giovedì l’oro ha effettuato una correzione, come era inevitabile che fosse, visto che il prezzo era salito sopra il livello dei 1263$, il giorno
Giovedì l’oro ha effettuato una correzione, come era inevitabile che fosse, visto che il prezzo era salito sopra il livello dei 1263$, il giorno precedente, proseguendo il suo percorso fino al livello dei 1275$, quindi come succede di solito c’è stato un ritorno verso il supporto infranto dei 1263$. Questo è successo ieri a seguito del generale rafforzamento del dollaro americano, che è iniziato verso la fine della sessione europea ed è continuato fino a questo momento. L’euro si è indebolito anche nel corso della notte a seguito della conferenza stampa di Draghi e questo ha fornito carburante a un ulteriore rafforzamento della moneta americana,che ha guadagnato contro tutte le divise sebbene non in modo schiacciante finora. In merito al metallo aurifero, l’economia cinese e la debole domanda a livello mondiale hanno pesato sui prezzi. Ma il fattore più importante si è rivelato l’incombente rialzo dei tassi d’interesse in America che potrebbe accadere in ogni momento entro i prossimi pochi mesi, comportando un ritiro degli investimenti dai mercati azionari e delle materie prime come l’oro e l’argento, per spostarli verso il dollaro statunitense. Ciò ha principalmente intimorito gli acquirenti del metallo aurifero e, con una domanda contenuta, non c’è stato slancio nel prezzo che si è mosso ai livelli più bassi da parecchio tempo, con persino ogni tentativo di recupero ha dovuto fronteggiare leforti vendite che si sono verificate. Continuiamo ad attendere un rialzo del prezioso verso il livello dei 1300$, monitorando l’azione del prezzo per vedere se è giunto il momento della tendenza rialzista oppure se ci sarà una ricaduta nel range compreso tra i 1250$ e i 1300$.
Nel frattempo, i prezzi del petrolio continuano a consolidare ai livelli minimi della fascia tra i 50$ e i 60$, con il mercato che aspetta ulteriori dati e notizie per valutare l’effetto di un taglio della produzione di greggio promesso dai produttori. L’OPEC, che aveva promesso questo taglio, aveva anche promesso di convincere i produttori non-OPEC a fare altrettanto, ma finora queste riduzioni non sono stati significative e ci sono stati dei disaccordi sulla quantità della riduzioneda effettuare da parte di ogni singolo produttore. Ciò che ha mantenuto i prezzi del petrolio a questi livelli sono state le promesse di questi tagli alla produzione e anche il forte calo delle scorte di greggio in America. Come già detto nei giorni scorsi, il muro di resistenza nella regione fra i 52$ e i 53$ deve essere smantellato prima di vedere un ulteriore avanzamento dei prezzi del petrolio e fino ad allora ci possiamo aspettare qualche altra fase di consolidamento sotto questo livello.
L’argento ha seguito l’oro non riuscendo a infrangere la resistenza al livello dei 17,8$ e, considerato il crescente rafforzamento del dollaro nei mercati, si è mostrato in ribasso sotto il livello dei 17,5$. Fondamentalmente, si è scollegato dall’andamento dell’oro negli ultimi due giorni e resta da vedere se si muoverà in sincrono con l’oro nel prossimo leg di rialzo.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.