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L’Oro Continua il suo Trend Ribassista

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 27, 2013, 17:57 GMT+00:00

Dopo essere andato ieri a muoversi al rialzo questa mattina l’oro perde $1.60 per essere negoziato a 1210.70. Parlando delle prospettive della lingotto,

L’Oro Continua il suo Trend Ribassista

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Dopo essere andato ieri a muoversi al rialzo questa mattina l’oro perde $1.60 per essere negoziato a 1210.70. Parlando delle prospettive della lingotto, la Ekman Commodity Research ha affermato quanto segue: ”Sul retro di dati occupazionali USA migliori del previsto e dei deboli volumi festivi l’oro dovrebbe rimanere ancorato alla sua gamma con una polarizzazione al ribasso.”

Durante la sessione di trading di questa mattina il lingotto mostra solo una lieve variazione ed è in procinto di chiudere l’anno postando la sua più grande perdita degli ultimi 30 anni, i sempre più persistenti segni di ripresa economica e il rally dei mercati azionari stanno mettendo in difficoltà il prezioso. Quest’anno il metallo ha perso più del 25% influenzato al ribasso dal ridimensionamento del programma di acquisto asset della Federal Reserve, catalizzatore alla base del rally degli ultimi anni.

I premi a Singapore, centro asiatico per eccellenza del trading sul lingotto, rimangono invariati a quota $1.50 l’oncia, con i dealer impegnati a tenere sotto stretta sorveglianza il dramma politico della Thailandia dove continua la protesta antigovernativa che fino ad oggi è costata la vita ad un poliziotto provocando più di 100 feriti. Proprio ieri la Commissione elettorale ha raccomandato un rinvio del voto.

“L’Indonesia rimane piuttosto calma ma nel 2013 favorita da una valuta locale piuttosto debole ha esportato una grossa quantità di oro,” a renderlo noto un dealer di Singapore. “A preoccuparmi della Thailandia, non penso infatti che le proteste si calmeranno almeno fintanto che non si raggiungerà un accordo.”

Dopo che la Federal Reserve ha optato per un ridimensionamento del suo programma di stimolo monetario, programma che ha permesso all’oro di postare 12 chiusure annuali inverte, il lingotto rischia di chiudere l’anno con un calo del 30%.

Tuttavia i volumi piuttosto contenuti della stagione festiva dovrebbero mantenere il mercato aurifero alquanto volatile. Ieri per esempio il lingotto ha chiuso la giornata con un guadagno di oltre $ 10 l’oncia. Intanto le partecipazioni sull’SPDR Trust, il più grande fondo di investimento comune garantito in oro del pianeta, mostrano un calo per attestarsi sulle 804,22 t. Non dovrebbe quindi stupirci se le stesse scivolassero al di sotto di quota 800 t prima della fine dell’anno.

L’argento dal canto suo perde 91 punti per essere negoziato a 19.825 dopo aver recuperato questa settimana terreno d’essersi lasciato alle spalle e minimi a 19$. Intanto il rame per dei 15 punti per essere scambiato a 3.374, ben al di sopra della sua recente gamma di oscillazione. Dopo che un trade pre-festivo aveva spinto il mercato su quota 3.42 i trader sono andati ad aggiustare le loro posizioni aspettandosi un calo a 3.30-3.34. La produzione giapponese di rame è cresciuta nel mese di novembre a 67,751 t., un dato superiore del 9,6% all’anno precedente.

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