L’oro, dopo i rialzi di inizio settimana, coglie i trader di sorpresa invertendo direzione nel corso delle ultime ore del mese, per chiudere in rosso sia
L’oro, dopo i rialzi di inizio settimana, coglie i trader di sorpresa invertendo direzione nel corso delle ultime ore del mese, per chiudere in rosso sia giornata che settimana e mese. Il prezioso si apprestava a chiudere su terreno positivo, quando il rapporto sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA ha cambiato il sentiment di mercato dando il via a un’ondata di vendite. Il metallo chiude a 1182,40, cedendo circa 27$, e stamattina guadagna leggermente terreno: i trader infatti stanno acquistando, senza troppa convinzione, la commodity a basso costo.
Il calo dell’indice del dollaro USA ha supportato leggermente il mercato dell’oro, non abbastanza però da controbilanciare gli effetti di un rapporto positivo sull’occupazione. Indice, che misura il valore del dollaro contro un paniere delle principali valute estere, è sceso dello 0,29% attestandosi a 94,93. L’oro e il dollaro generalmente si muovono su direzioni opposte, il che significa che se il dollaro sale, i future sull’oro scende, dato che l’oro, denominato in dollari, diviene più costoso per gli investitori.
L’argento cede 103,29 centesimi per chiudere a 16,553$ l’oncia, mentre il platino perde 21,1$, (-1,82%) per chiudere a 1140,4$ l’oncia.
Per quanto riguarda invece gli altri metalli, il rame dopo l’impennata di giovedì rimane pressoché invariato andando a chiudere il mese vicino all’estremo superiore del range di trading. Il metallo, favorito dei dati dalla Cina – il più grande consumatore del mondo – che indicano per il secondo mese consecutivo un’espansione del settore manifatturiero, è salito di 2,76 raggiungendo i 2,885 di fine mese, apprestandosi a registrare il più forte incremento settimanale degli ultimi due anni. Finora questa settimana il metallo ha guadagnato il 4,7%, il più forte incremento del settembre 2012. L’indice PMI del settore manifatturiero in Cina indica una lettura di 50,1 nel mese di aprile. Un valore in linea con il mese precedente e al di sopra delle previsioni medie in un’indagine Bloomberg pari a 50,0, spartiacque fra una fase di espansione e una contrazione. All’Londra il Nichel scivola di 0,4 centesimi fermandosi a 13.900$ la tonnellata, apprestandosi a registrare un incremento dell’11% nell’ultime due settimane; questa settimana sono fallite le trattative volte a porre fine allo sciopero cominciato il 14 aprile nella miniera. Cerro Matoso di BHP Billiton Ltd, in Colombia, il secondo più grande sito di produzione di ferro e nichel al mondo. Alluminio zinco si muovono in ribasso mentre il piombo rimane invariato.