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L’OPEC Ridurrà La Produzione In Previsione Di Un Ribasso Dei Prezzi Del Greggio?

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 6, 2014, 17:54 GMT+00:00

Lunedì mattina il mercato del greggio si muove nuovamente al ribasso perdendo 10 centesimi nella sessione asiatica. il combustibile statunitense è

L’OPEC Ridurrà La Produzione In Previsione Di Un Ribasso Dei Prezzi Del Greggio?

Lunedì mattina il mercato del greggio si muove nuovamente al ribasso perdendo 10 centesimi nella sessione asiatica. il combustibile statunitense è scambiato a 89,65$ mentre il Brent posta un calo di 17 centesimi per attestarsi su quota 93,03$. Lo spread tra i due combustibili si restringe a 3,38$. Ricordiamo come, la scorsa settimana, il Brent abbia perso quasi il 5%, postando il più grande calo da aprile 2013. Venerdì il greggio WTI chiude in ribasso postando il quarto calo settimanale su cinque, la mossa è stata dettata anche dal forte rincaro del dollaro statunitense che ha postato i massimi degli ultimi 4 anni. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come una forte ascesa del dollaro, una riduzione della domanda e un eccesso della produzione continuino a gravare sui prezzi del Brent. In un simile scenario il combustibile europeo sembra essere destinato a testare la maniglia dei 90$, livello che per l’Arabia Saudita rappresenterebbe un “punto di pareggio”per mantenere la spesa pubblica in prossimità degli attuali livelli.

Il dollaro statunitense si attesta in prossimità dei massimi degli ultimi quattro anni guadagnando terreno contro la maggior parte delle valute, inoltre, i forti numeri del rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi, rapporto rilasciato venerdì,  ha rafforzato le aspettative che vedono la Federal Reserve  alzare i tassi di interesse entro la metà del 2015, o forse, anche prima. La valuta statunitense è scambiata a 86,75. Nel mese di settembre le buste paga nei settori non agricoli statunitensi hanno subito un incremento di 248.000 unità e il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9%, i minimi da luglio 2008.

Detto questo, un taglio della produzione da parte dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) potrebbe supportare i prezzi del greggio, tuttavia, ci sembra opportuno segnalare come la suddetta organizzazione non si riunirà fino al 27 novembre, pertanto, prima di quella data non abbiamo nessun cambiamento in programma. Fonti del settore, hanno dichiarato che l’Arabia Saudita, membro dell’OPEC e principale esportatore mondiale di greggio, nel mese di novembre, manterrà invariate le sue forniture  per almeno due compratori asiatici. A tale proposito ricordiamo come, a seguito del ribasso dei prezzi apportato dall’Arabia Saudita nei confronti del mercato asiatico, il greggio WTI abbia rotto al di sotto dei 90$ per la prima volta da marzo 2013.

Mentre la produzione continua a crescere negli Stati Uniti a causa delle estrazione di scisti bituminosi, le esportazioni aumentano in Russia, Libia e Kurdistan. Inoltre, la scorsa settimana, l’Arabia Saudita ha tagliato i prezzi per il quarto mese consecutivo, mossa che gli consente di difendere la propria quota di mercato mostrando come il paese non sia intenzionato a ridurre la sua produzione interna. Negli ultimi tre mesi, i contratti del Brent e quelli di New York hanno postato un calo del 15%. Secondo un sondaggio effettuato dal News, nel mese di settembre, l’OPEC, che fornisce circa il 40% del petrolio mondiale, ha pompato 30,935 milioni di barili giornalieri, i massimi da agosto dello scorso anno.

Stando a quanto dichiarato da Tony Noonan, manager presso la Mitsubishi Corp. di Tokyo, i prezzi del greggio sembrano essere destinati a muoversi ulteriormente al ribasso sul retro di un incremento dell’offerta, incremento che supera notevolmente la domanda. “la sola fornitura di gas di scisto degli Stati Uniti è in grado di soddisfare l’intera domanda mondiale di quest’anno, pertanto, se non assisteremo presto ad una riduzione della produzione OPEC o ad un’affievolimento delle tensioni geopolitiche, lo scenario sarà indubbiamente ribassista.”

La prossima riunione OPEC si svolgerà in un contesto di dissenso tra due blocchi di potere all’interno di un’organizzazione che controlla la linfa vitale dell’economia globale. Un gruppo privato dei più potenti ministri petroliferi del mondo si riunirà presto a Vienna, al fine di prendere un’importante decisione  che potrebbe influenzare notevolmente le sorti dell’economia mondiale. I suddetti membri dovranno, infatti,  decidere se tagliare la produzione riportando così i prezzi del greggio al di sopra dei 100$ o mantenere invariata la suddetta produzione sperando in un maggior consumo invernale.

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