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L’OPEC mantiene alta la produzione per contenere i prezzi?

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 14, 2014, 13:53 GMT+00:00

Il mercato del greggio si muove nuovamente al ribasso perdendo 67 centesimi nella sessione asiatica ed è negoziato a 85.08$ mentre il Brent guadagna 4

L’OPEC mantiene alta la produzione per contenere i prezzi?

L'OPEC mantiene alta la produzione per contenere i prezzi?
Il mercato del greggio si muove nuovamente al ribasso perdendo 67 centesimi nella sessione asiatica ed è negoziato a 85.08$ mentre il Brent guadagna 4 centesimi per attestarsi su quota 88.72$. Lo spread tra i due combustibili rimane in prossimità dei minimi. Il ribasso dei prezzi di greggio a livello mondiale continua a colpire il mercato, già fortemente influenzato da un surplus delle scorte e da un ridotto consumo che, nell’ultimo trimestre del 2014, ha visto tanto la Cina ed quanto l’Europa ridurre la  domanda di greggio. Detto questo, in uno scenario a breve termine, anche la domanda degli Stati Uniti sembra essere destinata ad attenuarsi sul retro di molteplici fattori stagionali e di un costante calo nell’utilizzo delle raffinerie, tuttavia, la produzione rimane in prossimità dei massimi. Stando a quanto riportato da Reuters, l’Arabia Saudita avrebbe privatamente dichiarato ai partecipanti del mercato del greggio di essere disposta ad accettare prezzi compresi tra gli 80$ e 90$ al barile. Detto questo ricordiamo come, domenica scorsa, il ministro del petrolio del Kuwait abbia mostrato come la possibilità di assistere ad un taglio della produzione OPEC  al fine di sostenere i prezzi sia alquanto limitata, soprattutto se si pensa che una simile mossa possa prendere piede già nella riunione di novembre.

Per quanto riguarda la sessione di ieri, non abbiamo assistito a grandi cambiamenti, pertanto, riteniamo che, oggi, il mercato del greggio continuerà ad oscillare in prossimità degli attuali livelli. I trader attendono il rilascio del rapporto sulle scorte degli Stati Uniti. In Iraq i prezzi del greggio si muovono nuovamente al ribasso sul retro di un incremento della produzione. Detto questo, ricordiamo come, negli anni passati, l’OPEC avrebbe potuto ridurre la produzione per sostenere i prezzi, tuttavia, lo scenario che ci si prospetta per quest’anno sembra essere quello di un incremento della produzione e una vendita a prezzi più convenienti. Dopo numerosi anni di violenza, che hanno portato la produzione libica a livelli minimi, il paese sembra ora intenzionato ad incrementare costantemente la produzione interna. Molte nazioni sono preoccupate per il costante aumento della produzione statunitense e per il possibile cambiamento delle restrizioni sulle esportazioni di greggio. La produzione di scisto, che negli Stati Uniti ha raggiunto livelli record, è ancora molto costosa, pertanto, i paesi concorrenti sperano che un ribasso di prezzi possa frenare questa continua ascesa. Gli Stati Uniti stanno producendo una quantità di greggio a dir poco eccessiva, infatti, i livelli di produzione hanno superato quelli degli ultimi 30 anni.  Stando a quanto riportato dall’Energy Information Administration,  il prossimo anno, la produzione statunitense dovrebbe raggiungere i 9,5 milioni di barili giornalieri postando i massimi dal 1970. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come il suddetto boom sia stato dettato da un forte incremento delle trivellazioni effettuate mediante la  fratturazione idraulica, metodo utilizzato per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce di scisto. Ricordiamo, inoltre, come la riduzione della domanda a livello globale e l’aumento della trivellazione libica continuino a gravare sui prezzi del greggio. Stando a quanto riportato da Michael Leahy, noto analista EIA, durante l’estate, la Libia avrebbe incrementato la produzione di circa 200 mila barili giornalieri raggiungendo i 900 mila barili giornalieri nel mese di settembre.

I trader dovranno monitorare attentamente il rapporto d’inventario settimanale EIA che verrà rilasciato domani. Si prevede un incremento delle scorte di greggio di 2,5 milioni di barili, scenario che potrebbe spingere i prezzi del combustibile ulteriormente al ribasso. La tendenza intraday rimane invariata con una lieve polarizzazione al ribasso..

 

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