Il mercato aurifero si muove nuovamente al ribasso ed è scambiato a 1218.00$. L'andamento dell'argento non è poi così differente, tuttavia, chiude la
Questa settimana, l’interesse degli investitori nei confronti del mercato dei metalli continua a diminuire. Le partecipazioni dei prodotti negoziati in borsa supportati dal platino postano i minimi degli ultimi quattro mesi dopo l’espansione record di luglio, l’oro e l’argento si muovono nuovamente al ribasso.
L’ultimo rapporto del World Gold Council mostra come la domanda di metallo giallo continuerà ad espandersi nonostante l’affievolimento delle turbolenze politiche e una migliore condizione economica. Detto questo, stando sempre a quanto riportato nel suddetto rapporto, l’acquisto di gioielli e regali dettato da un aumento dei redditi e da una forte fiducia dei consumatori sarà solo a breve termine. La nuova analisi presenta i risultati del professor Persaud e afferma che l’aumento dell’1% del PIL ha condotto semplicemente ad un incremento del consumo di gioielli in media del 5%. Secondo Persaud, infatti, “gli economisti sostengono che i gioielli in oro siano un bene superiore, pertanto la domanda aumenta in proporzione al reddito, proprio come accade con le nuove tecnologie”.
Detto questo, anche se la domanda degli investimenti in oro è nettamente inferiore a quella dei gioielli, tale variazione potrebbe avere un ruolo particolarmente significativo nell’andamento del mercato. Infatti, stando a quanto riportato da Persaud e dal World Gold Council, il suddetto scenario “potrebbe esercitare una forte pressione sui prezzi nel breve (e potenzialmente medio) termine.”
Il rame si muove al rialzo sul retro delle speculazioni riguardanti un possibile incremento della domanda, speculazioni che hanno preso piede a seguito del rilascio dei nuovi numeri economici. A tale proposito ricordiamo come, l’ultimo rapporto abbia mostrato come l’economia degli Stati Uniti, il secondo maggior consumatore mondiale del metallo, sia cresciuta al tasso più veloce dal 2011. Tuttavia, il metallo rosso rimane ben al di sotto del suo range medio di trading 2014 ed è scambiato a 3.035$ sul retro dei deboli numeri cinesi e di un mancato stimolo economico da parte della PBOC. Il rame posta il terzo calo settimanale consecutivo sul retro di un dollaro statunitense in continua ascesa. Concludendo, ricordiamo come questa settimana sia caratterizzata dal rilascio di significativi dati cinesi e dalla fine di settembre, pertanto, assisteremo all’inizio di un nuovo mese con un quadro leggermente più chiaro della condizione economica della Cina.